Cultura e Società

Il sistema protomentale – Psicoanalisi cognitiva: origini, costruzione e funzionamento della mente

28/05/08

Il volume offre una sintesi aggiornata del pensiero dell’Autore e ne delinea il percorso evolutivo indicandone chiaramente i presupposti epistemologici. Imbasciati identifica la scientificità della psicoanalisi col suo metodo d’indagine, che oppone dialetticamente alla teoria ed alla sua inevitabile evoluzione storica. Vista la diffidenza della comunità scientifica verso il metodo, Freud aveva affidato la credibilità della psicoanalisi alla teoria, edificandola secondo i principi della scienza dell’epoca. Imbasciati osserva come tuttavia si sia assistito ad una progressiva accettazione del metodo e ad una sempre più evidente perdita di potere esplicativo della teoria. Da ciò la necessità di separare il metodo psicoanalitico d’indagine dal corpus freudiano e dal suo cuore metapsicologico, fondato sulla teoria energetico-pulsionale che si articola nei concetti di libido, pulsione, energia psichica e via dicendo. La concezione freudiana dell’apparato psichico, in linea con la neurofisiologia e la termodinamica dell’epoca, non è più compatibile con l’odierna visione del cervello come sistema informatico in continua costruzione-evoluzione ed interazione con l’ambiente. S’inserisce in questa cornice l’esposizione della teoria del protomentale, che rappresenta una concezione generale della genesi, struttura e funzione della mente fondata sull’integrazione dei modelli kleiniano e postkleiniano delle relazioni oggettuali con i risultati della ricerca neuroscientifica e cognitiva. Muovendo dalla discussione della tradizionale separazione di affetto e cognizione e dalla revisione del concetto di traccia mestica, l’Autore propone un’originale visione della genesi delle strutture mentali da apprendimenti successivi codificati nelle rispettive memorie a partire dall’epoca prenatale e fetale. All’inconscio dinamico freudiano fondato sulla rimozione e riconducibile al punto di vista energetico-pulsionale, Imbasciati ritiene indispensabile sostituire un inconscio connesso alle vicissitudini dei processi di rappresentazione e simbolizzazione. Sono le rotture e le discontinuità indotte dall’ambiente nell’evoluzione simbolopoietica della mente che ostacolano l’accesso ai contenuti profondi, fondando una visione del processo analitico vicina a quella bioniana ed in linea con la concezione “rappresentazionale” della mente propria delle scienze cognitive.

Chi ha letto questo articolo ha anche letto…

"L’ora di greco" di H. Kang. Recensione di D. Federici

Leggi tutto

"La Malnata" di B. Salvioni. Recensione di N. Muscialini

Leggi tutto