La Ricerca

Preti E., Sarno I., Richetin J., Doering S., Hörz-Sagstetter S. (2016). The effect of unconscious attitudes toward therapy on psychoanalytic processes and outcomes: interactions between therapists’ and patients’ dynamics over time.

22/07/16

Il testo che segue è la versione tradotta in italiano di un progetto di ricerca finanziato dall’International Psychoanalytical Association (I.P.A. Grant # 3546).

Italy Unit (Milano)

Dr. Emanuele Preti (PI), Dipartimento di Psicologia, Universita’ degli Studi di Milano-Bicocca

Dr. Irene Sarno, Societa’ Psicoanalitica Italiana (SPI); Dipartimento di Psicologia, Universita’ degli Studi di Milano-Bicocca

Dr. Juliette Richetin, Dipartimento di Psicologia, Universita’ degli Studi di Milano-Bicocca

Austria Unit (Vienna)

Prof. Dr. Stephan Doering, Department of Psychoanalysis and Psychotherapy. Medical University of Vienna

Germany Unit (Berlino)

Prof. Dr. Susanne Hörz-Sagstetter, Department of Psychotherapy, Berlin University of Psychology

 

Effetti degli atteggiamenti inconsci verso la terapia sul processo psicoanalitico e sugli esiti: interazioni tra dinamiche del terapeuta e del paziente nel tempo

 

Introduzione

Uno dei presupposti fondamentali della teoria della mente proposta da Freud, cioè il fatto che gran parte della vita mentale sia inconscia, è stato dimostrato in numerosi studi attinenti a diverse aree di ricerca (ad es. neuropsicoanalisi, Yovell et al., 2015; studi sui fenomeni di condizionamento e sul processamento affettivo inconscio, Greenwald et al., 1998).

Questa crescente mole di ricerche può essere utilizzata per avvalorare i modelli psicoanalitici della mente in modi che, a loro volta, possono esercitare un’influenza su come gli analisti lavorano con i loro pazienti. Più precisamente, il concetto di “inconscio” può essere sostituito dall’idea dell’esistenza di diversi tipi di processi inconsci che assolvono funzioni differenti.

Inoltre, lo studio della memoria implicita ha permesso di ampliare il concetto di inconscio, portandoci a considerare un inconscio cognitivo, dinamico, rimosso e non rimosso. Infatti, la ricerca neuroscientifica (e.g. Squire, 1994; Schacter, 1995; Lane, 2015) considera la presenza di due sistemi di memoria co-esistenti, esplicita ed implicita, ognuna dotata di funzionalità differenti.

Ricordi provenienti dal primo sistema possono essere recuperati in modo conscio e verbalizzati e riguardano eventi specifici della vita dell’individuo, permettendo l’attribuzione di differenti significati al ricordo delle varie esperienze. Il secondo sistema, la memoria implicita, è invece inconscio e include informazioni che non possono essere recuperate volontariamente o verbalizzate. Questo sistema si organizza grazie a reti di associazioni. Parte di queste reti può diventare conscia, mentre un’altra parte, poiché il contenuto risulta minaccioso per l’individuo ed eliciterebbe stati emotivi eccessivamente spiacevoli, resta inconscia anche quando intensamente attivata.

Quando consideriamo l’incontro analitico tra paziente e terapeuta i concetti di sistemi di memoria e di associazioni inconsce risultano particolarmente rilevanti.

Questo tipo di esperienza tra il sé in relazione con l’altro è al contempo verbale e non verbale, esplicito ed implicito. Infatti, l’enfasi sulla ricostruzione storica verbale nel tempo è diminuita in favore di una maggiore attenzione agli aspetti impliciti dell’incontro come l’interazione nel qui ed ora della seduta, lo spazio interpersonale tra paziente e analista (ad es. Ferro, 2002) e l’inconscio non rimosso.

Infine, numerose ricerche e contributi teorici (ad es. Miller et al., 2008; Beutler et al., 2004) sottolineano l’importanza del considerare l’influenza degli atteggiamenti del terapeuta (impliciti ed espliciti) nello sviluppo della terapia e nel suo esito.

Per concludere, tutti questi aspetti empirici e teorici enfatizzano l’importanza dei processi impliciti all’interno della diade terapeutica. Ci sembra perciò importante valutare questi processi attraverso una doppia lente: da una parte, l’Implicit Association Test (IAT, Greenwald et al., 1998) può essere utilizzato per cogliere le suddette associazioni implicite o specifici costrutti; dall’altra, l’inconscio non rimosso può essere portato in superficie attraverso l’analisi dei sogni, del transfert (e controtransfert) e dei meccanismi di difesa.

Obiettivi

Il presente progetto di ricerca si propone di esplorare gli effetti degli atteggiamenti impliciti dei pazienti e dei terapeuti all’interno della terapia sugli aspetti dinamici del trattamento psicoanalitico.

Per fare ciò, assoceremo l’utilizzo di misurazioni degli atteggiamenti impliciti (sia del paziente che del terapeuta) con misure self-report e analisi qualitative dei sogni e dei trascritti delle sedute, valutate sia dal terapeuta che da valutatori indipendenti.

Al fine di rendere più generalizzabilii risultati, questa ricerca includerà terapeuti e pazienti da tre nazioni europee (Italia, Austria e Germania).

In particolare, desideriamo valutare 1) le relazioni tra questi atteggiamenti impliciti e l’esito del trattamento, 2) come questi atteggiamenti cambiano e si influenzano reciprocamente nel tempo e 3) come possano influenzare il processo terapeutico stesso. Infine, ci aspettiamo di valutare se gli atteggiamenti impliciti verso la terapia messi in campo dal terapeuta e dal paziente siano influenzati dalle caratteristiche di personalità.

Metodi

I partecipanti allo studio saranno 50 psicoterapeuti che applicano un trattamento psicoanalitico e 100-150 pazienti (2-3 per ciascun terapeuta).

I terapeuti e i pazienti reclutati per lo studio saranno oggetto di una valutazione delle caratteristiche di personalità attraverso la compilazione di strumenti self-report, delle caratteristiche socio-demografiche, dello stress psicologico e della struttura di personalità (solo per i pazienti).

Completeranno quindi differenti misurazioni e forniranno informazioni in diversi momenti nel tempo:

– t0 (Inizio della terapia). Terapeuti e pazienti completeranno misurazioni implicite ed esplicite dei loro atteggiamenti verso la terapia.

– t1 (3 mesi), t2 (6 mesi), t3 (9 mesi), e t4 (12 mesi). I terapeuti completeranno misurazioni dei loro atteggiamenti verso la terapia, forniranno il report di un sogno portato dal paziente nel mese precedente (con le associazioni ad esso connesse) e audioregistreranno 3 sedute consecutive. Completeranno inoltre un questionario self-report sugli aspetti controtransferali e uno sull’alleanza terapeutica. I pazienti completeranno misure degli atteggiamenti verso la terapia, oltre a misure self-report dello stress psicologico e dell’alleanza terapeutica.

Per evitare qualsiasi interferenza con le sedute terapeutiche, i pazienti e terapeuti completeranno tutte le misure on-line.

E’ previsto inoltre un follow-up a 18 mesi.

I dati saranno analizzati utilizzando un approccio statistico multi-livello. Questo metodo permetterà di testare il ruolo giocato dalle differenze individuali (atteggiamenti impliciti ed espliciti, tratti di personalità, struttura di personalità, stress psicologico), di gruppo (paziente vs. terapeuta), dell’effetto potenzialmente legato alla nazione di appartenenza e di quello temporale (serie temporali) sugli esiti e sullo sviluppo della terapia, così come rispetto alle relazioni tra i differenti predittori.

Risultati attesi

I nostri risultati potrebbero aiutare nell’elucidare il ruolo degli atteggiamenti inconsci verso la terapia, sia del paziente che del terapeuta, nello sviluppo delle dinamiche transferali e controtransferali. In particolare, il nostro disegno di ricerca e le strategie di analisi dei dati ci permetteranno di considerare le dinamiche legate al tempo e alla relazione interpersonale che permettono di spiegare tali influenze.  Le relazioni che intercorrono tra gli atteggiamenti inconsci del paziente e del terapeuta nel tempo e le loro relazioni con la valutazione del terapeuta dello sviluppo del transfert nei sogni e nelle sedute (paragonate con la valutazione dei giudici indipendenti) permetteranno di gettare luce sul ruolo dei processi inconsci dell’analista all’interno del processo analitico.

I nostri risultato ci permetteranno inoltre di valutare il ruolo delle caratteristiche del terapeuta e del paziente (ad es. tratti di personalità) all’interno di questi processi. Infine, sarà possibile determinare l’impatto di tutti questi fattori sulle misure relative all’esito dei trattamenti. 

Chi ha letto questo articolo ha anche letto…

Funzione alfa e minus alfa di F. Amione, A. Cusin

Leggi tutto

Sigmund Freud nella letteratura scientifica italiana di fine Ottocento di R. Corsa e P. Martucci

Leggi tutto