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18 marzo 2017 RIMINI La non-cultura della violenza: in dialogo con gli alunni delle scuole primarie e medie
18/03/17
“LA NON-CULTURA DELLA VIOLENZA: IN DIALOGO CON GLI ALUNNI DELLE SCUOLE PRIMARIE E MEDIE”
Progetto SPI per la ricorrenza dell’8 marzo Anno 2017
A cura di Cinzia Carnevali e Gabriella Vandi
Con il patrocinio del Comune di Rimini, in collaborazione con SIPsA-COIRAG, con la Provinca di Rimini, l’Assessorato Pari Opportunità e la Rete Antiviolenza
Il progetto si propone di aprire un dialogo con i bambini delle scuole primarie e i ragazzi delle scuole medie sul tema della violenza, anche quella contro le donne. Ha come obiettivo la prevenzione e la formazione sul tema della violenza; coinvolge alcuni insegnanti e alunni dell’Istituto Comprensivo “Alfredo Panzini” e dell’Istituto Comprensivo “Dante Alighieri” di Rimini.
Cosa ne pensano i bambini della violenza? E come la rappresentano?
La società e la cultura in cui i bimbi e i ragazzi crescono hanno un impatto notevole sulla loro evoluzione e sulla formazione dei loro pensieri.
Nella settimana dal 18 al 26 marzo, nella Sala delle Teche Museo di Rimini, sarà organizzata una Mostra con i disegni realizzati dai ragazzi.
La Mostra sarà occasione, per gli alunni, di visite guidate dagli insegnanti e potrà essere visitata liberamente anche dai genitori e dai cittadini interessati. Si possono contattare gli organizzatori al n: 3337514050 per eventuali visite guidate con disponibilità di accompagnamento.
Sabato 18 marzo, dalle 10 alle 12, in Sala degli Arazzi, Museo di Rimini: Presentazione del progetto a genitori, insegnanti e cittadini, con i contributi delle psicoanaliste Cinzia Carnevali e Gabriella Vandi e altri colleghi che dialogheranno con il pubblico sui dati raccolti attraverso i disegni e si confronteranno anche con il personale della provincia e con i politici presenti, tra cui la Dott.ssa Lisi, Assessore alle Politiche Sociali.
Sabato 18 marzo dalle ore 17 alle 18: Inaugurazione della Mostra Museo di Rimini
In occasione dell’inaugurazione della mostra, a cui saranno invitati i bambini, le loro famiglie, gli insegnanti e i cittadini interessati, saranno presentati tutti i disegni e le riflessioni che sono scaturite dalla loro osservazione.
Questi pensieri prendono il via dall’esperienza che i bambini e i ragazzini hanno fatto, quando hanno rappresentato la violenza.
La violenza, nel suo aspetto traumatico, è percepita e respirata quotidianamente dai ragazzini, in contatto con un mondo esterno inquinato e distruttivo.
Con l’espressione artistica abbiamo cercato di avvicinare le loro sensazioni e rappresentazioni, nel tentativo di comprendere la dolorosa realtà e di accostarci anche al loro mondo interno dove compaiono presenze intrusive, portatrici di violenza e morte.
Il trauma della violenza e dei conflitti, la paura e il dolore che ne emergono, rimane dentro la loro testa e nella loro memoria, come vedremo da molti disegni e in particolare da uno in cui la scena violenta è disegnata dentro la desta di un personaggio, in cui il disegnatore sembra identificarsi, come in un sogno.
Nei disegni visionati emergono diverse tematiche in cui i ragazzini prendono in considerazione vari aspetti della violenza: quella sull’ambiente e sugli animali, l’inquinamento, la violenza domestica, nelle relazioni e nella coppia, il bullismo e il cyber-bullismo, una violenza che appare diffusa in ogni aspetto della vita.
Dai disegni emerge anche la capacità dei ragazzini di criticare i diversi aspetti della violenza ai quali abbiamo cercato di dare un ordine:
1) il dolore, le ferite, il vuoto e la desolazione
2) la violenza nelle relazioni, nella famiglia, nella coppia e di genere
3) la guerra con le torture, la prigionia e la morte.
4) le rapine e la paura di violente intrusioni nello spazio della propria casa e del proprio corpo
5) la violenza nella scuola, tra pari, emergente dai fenomeni di bullismo e di cyber-bullismo
6) la violenza verso l’ambiente e agli animali
Pensiamo che invitare i bambini e i ragazzi a riflettere e a esprimersi su questi temi, permettendo anche un confronto tra loro e con gli adulti di riferimento, consenta di realizzare una prima funzione preventiva con i giovani: riconoscere le diverse figure della violenza, imparare a distinguerla anche quando è spacciata per amore o per coraggio, rende più consapevoli e fa crescere.
D’altro lato riteniamo che la realizzazione del progetto possa essere utile anche a noi adulti per comprendere meglio i nostri ragazzi, perché questa esperienza potrebbe permetterci di guardare anche attraverso i loro occhi.
Il progetto è gratuito.