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27° Congresso della Federazione Europea di Psicoanalisi TORINO Introduzione al tema del Convegno

Dal

09/04/14

 al 

13/04/13

Torino RottureROTANTEIntroduzione al tema del Convegno.

Serge Frisch,
Presidente della FEP

Franziska Ylander,
Vice Presidente,  Chair del Comitato Scientifico

Cari Colleghi,

grazie al gentile invito congiunto della Società Psicoanalitica Italiana e dell’Associazione Italiana di Psicoanalisi, ci incontreremo di nuovo con grande piacere nell’affascinante città di Torino, per il 27° Congresso della Federazione Europea di Psicoanalisi .

Ancora una volta, con “Rotture”, stiamo suggerendo un tema che non è un concetto prettamente psicoanalitico. Vogliamo che gli psicoanalisti e il lavoro psicoanalitico continuino a utilizzare strumenti propri in aree non specifiche, o almeno non esclusivamente specifiche, al fine di uscire dalle riserve e confrontarsi con altri aspetti della realtà umana.

Le “rotture” attraversano tutti gli aspetti della vita umana, dalla storia più individuale alle manifestazioni della vita in comune, dalla vita delle cellule al destino della specie.

Per Frédéric Worms, “tutta la nostra esperienza è strutturata da relazioni e rotture primarie, quelle che ci hanno fondato come individui relazionali  e come esseri umani”.

La nostra storia recente porta le cicatrici di rotture di ogni tipo.

Viviamo in un mondo dai contorni incerti, in cui l’unica certezza è l’attuale rottura con un’epoca precedente, caratterizzata da una crescita economica e sociale di durata incredibile. L’Europa, l’Europa occidentale almeno, raramente ha visto un così lungo periodo di sviluppo e di pace (relativamente parlando, è vero, se consideriamo i tormenti di una parte dell’Europa orientale). Oggi, questo lungo periodo di sviluppo sembra essere durevolmente infranto e con esso intere aree di organizzazione economica, sociale e politica. Infranta la promessa di una vita migliore, infranto il sogno dell’integrazione degli emigrati, troppo spesso infranta la speranza di risolvere i conflitti attraverso il dialogo democratico. L’Unione Europea (e unione è l’antonimo di rottura) vacilla e non si può escludere il rischio di una rottura ancor più grande importante al suo interno.

In queste breve descrizione generale non possiamo segnalare tutte le aree in cui la questione della rottura o delle rotture, ci interroga. Sia che si tratti di storia, di sociologia, di economia o di diversi capitoli della biologia e del campo dell’arte contemporanea, ovunque l’idea di rottura sembra pertinente.

L’idea di rottura ci porta faccia a faccia con l’ ambiguità della sua azione e del suo valore: di per sé non è né buona né cattiva. L’unica convinzione possibile è che il concetto di “rotture” ci confronta con un aspetto o con un altro della realtà. esprime qualcosa di una realtà passata e futura. Certe rotture sono inevitabili e necessarie, forse anche auspicabili.

Malattia, crack-up, separazione, strappo o scissione, cambiamento, dissincronia, crisi e discordia sono tutti possibili sinonimi della parola “rottura”, come lo sono  breakdown e burnout. Nello scrivere “rotture” al plurale, vorremmo che tutto il campo polisemico del termine possa essere inteso e fatto liberamente lavorare. Ora, l’ampiezza del campo semantico rischia di rendere difficile qualsiasi esattezza, qualsiasi chiarezza su quello che vorremmo mettere in luce. Nella scelta di questo tema, il rischio è quello di diluire la specificità delle nostre nozioni psicoanalitiche rendendo ancora più difficili i nostri dibattiti.

Ma tutta la storia della psicoanalisi si compone di rotture. La stessa scoperta di Freud della psicoanalisi era l’espressione di una rottura.

Attribuire centralità all’inconscio, alla sessualità infantile e alla soggettività dischiude un futuro incerto……

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