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28 gennaio 2017 ROMA «They are people»

28/01/17

Sabato, 28 Gennaio 2017

Giornata Nazionale di Ricerca
«They are people»
Il contributo della Psicoanalisi alla psicopatologia e alla diagnosi nell’infanzia, nell’adolescenza e nella vita adulta

PRESENTAZIONE DELLA GIORNATA
Il campo della salute mentale (Psichiatria, Neuropsichiatria infantile, Psicologia clinica) ha bisogno della Psicoanalisi.
Una medicina che scegliesse di occuparsi esclusivamente della straordinaria complessità del cervello, rischierebbe di perdere di vista i nessi fondamentali tra il soggetto e la sua storia, le cui tracce rimangono iscritte nel doppio registro psichico e neurofisiologico ( Kandel 1999),pur nei rimaneggiamenti e trasformazioni, durante l’intero arco dell’esistenza.
La costruzione di una psicopatologia psicoanalitica che indaga i significati profondi nell’ambito di una nozione dell’inconscio che concepisce la formazione del sintomo come una comunicazione ( Winnicott 1965). Una psicopatologia evolutiva che esplora le origini e i processi che conducono alla formazione delle strutture psichiche, comprese le loro espressioni patologiche, rappresentano il contributo fondamentale della Psicoanalisi al campo della salute mentale. D’altra parte, attraverso il dialogo con i diversi saperi disciplinari, la Psicoanalisi può trovare ulteriori stimoli a far avanzare la propria ricerca in campo clinico tramite le osservazioni che derivano dal suo specifico metodo.
Alla concezione della natura della psicopatologia del soggetto fa da riscontro una concezione dell’azione terapeutica e degli obiettivi fondamentali di tale azione: i processi e i fattori responsabili delle trasformazioni in ogni trattamento terapeutico.
Il tema della diagnosi ha attraversato la comunità psicoanalitica in modo controverso, considerata talora “una brutta parola” (McWilliams,1994 ), la diagnosi nel campo della salute mentale per la Psicoanalisi non può che configurarsi come assetto di un processo conoscitivo provvisorio, sempre modificabile che deve poter condurre al di là del riconoscimento di sintomi sul mero piano descrittivo.
In tal senso l’invito ad Allen Frances (direttore della task force dell’edizione del DSM IV)che con il suo libro “Primo, non curare chi è normale” ha trasmesso un messaggio di denuncia contro la terribile inflazione diagnostica che si è imposta al mondo nella veste di dottrina psichiatrica, ci appare un modo per riportare in campo, quanto lo stesso autore ha evidenziato: la disparità di forza di impatto tra la psicofarmacologia (sostenuta dalle potenti industrie) e la psicoterapia una pratica clinica che ha scarso potere nelle dinamiche di influenzamento sociale e di orientamento dei potenziali pazienti.
Nel frattempo è comparso all’orizzonte un nuovo strumento diagnostico il PDM, esso rappresenta il primo tentativo di costruzione di una nosografia psicoanalitica sistematica tramite l’organizzazione delle scoperte empiriche ottenute attraverso strumenti standardizzati. Il processo diagnostico secondo una prospettiva dinamica pone profonda attenzione alla persona nella sua interezza, valorizzando la relazione con il paziente e le reazioni emotive del clinico che come ricorda la Mc Williams “ quando il terapeuta le coglie nel proprio vissuto emotivo, esse contribuiscono in modo essenziale alla formulazione di una buona diagnosi.” (2012) In sintesi ,la giornata di ricerca alla quale partecipano Psicoanalisti impegnati sul fronte della salute mentale, si propone l’obiettivo di mantenere alto ed aperto il dialogo con le istituzioni di cura e i professionisti della salute mentale in esse coinvolti.

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