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CPdR – “L’Ultracorpo”. Psicoanalisi, corpi e nuove tecnologie. 17-18 marzo 2018

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17/03/18

 al 

18/03/18

“L’Ultracorpo”. Psicoanalisi, corpi e nuove tecnologie

Roma – Università Roma Tre Dipartimento di Scienze della Formazione – Aula “Volpi” via Milazzo, 11/B
17-18 Marzo 2018
Centro Psicoanalitico di Roma

La nostra epoca è caratterizzata dall’ espansione incontrollata della tecnica (Τέχνη) che sembra capace di oltrepassare ogni confine, fino quasi a controllare la vita ed espellere la fragilità e la malattia del corpo. In conseguenza di ciò,assistiamo alla creazione di forme sempre nuove di «ibridazioni transumane». Basti pensare alle nuove biotecnologie, all’ingegneria genetica, alla chirurgia, alla fecondazione assistita e surrogata, alla ricerca nel campo delle protesi e dei trapianti. Attraverso di esse e a tutto ciò che rientra nell’ ampio spettro delle «neuroscienze», lo psiche/soma va acquisendo la funzione di contenitore delle nuove scoperte, un territorio in cui coabitano il vivente e la macchina. Le scoperte scientifiche e il loro utilizzo, che con enfasi vengono divulgate e che tanto interesse suscitano nell’opinione pubblica, intercettano l’antico desiderio umano di immortalità. Ed è proprio qui che la posta in gioco si fa alta, come alcuni scrittori di racconti di fantasia hanno descritto molti decenni prima che queste realtà scientifiche si presentificassero. Il rischio è che queste ibridazioni trasformino la concezione della vita e la ridefiniscano come una dimensione sradicata dall’«umano» impregnato dalle vicende biografiche di ogni singolo soggetto, dal suo ambiente, dalle sue relazioni e passioni. Quindi, l’uomo stesso, attraverso le sue invenzioni, concepirebbe una forma di umanità separata dalla storia ed esclusivamente determinata dalla anatomia e dal patrimonio genetico inteso, non tanto come l’iscrizione di una specificità soggettiva, ma come postulatore di un determinismo ferreo nello svolgersi dei processi vitali. Questa nuova la visione che l’uomo ha di sé stesso influenza la nostra vita anche negli aspetti quotidiani ed entra nella stanza di analisi dove, sempre più frequentemente, arrivano “nuovi pazienti”, portatori di configurazioni dello psiche/soma in cui l’inconscio si congiunge a contaminazioni tecnologiche.
In questo eccesso di corpo – «L’Ultracorpo» – in cui il dettato vitale si aggancia al «brutale» funzionamento di congegni, lo psicoanalista ha probabilmente la necessità di disegnare nuove mappe di orientamento

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