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Dal 10/4 al 4/12 2013 Centro Psicoanalitico di Roma – I disagi della contemporaneità

Dal

10/04/13

 al 

04/12/13

I disagi della contemporaneità.

Nuove patologie e variazioni della tecnica.

Potremmo definire i “disagi della contemporaneità” quelle “nuove patologie” o  forme attuali della sofferenza psichica che mostrano pazienti molto diversi da quelli cui i terapeuti erano abituati sino a qualche tempo fa. Le nevrosi si sono forse “dislocate” altrove, in nuove forme che spesso non rispettano le tradizionali sintomatologie, le psicosi sono ormai profondamente trasformate nel loro sviluppo e nella loro evoluzione dai trattamenti terapeutici e dall’uso degli psicofarmaci, che ne hanno radicalmente cambiato almeno gli esiti. Gli stati-limite continuano a porre notevoli problemi, sia diagnostici e di inquadramento che di trattamento, tanto da doverli considerare come situazioni che pongono soprattutto la questione del “limite” del trattamento analitico. Molte delle classiche perversioni sembrano sempre più accettate dal punto di vista sociale, tanto da far dubitare ad alcuni che possano ancora definirsi patologie, e di poter così parlare di “perversioni ordinarie”. In fondo, la prevalenza nei servizi di cura e negli studi professionali di forme di sofferenza prima meno diffuse, come le anoressie e le bulimie, le tossicomanie, gli “attacchi di panico”, le psicosi non deliranti, le “neomalinconie”, pongono il problema di dover affrontare pazienti con un disagio spesso indefinibile, un “mal di vivere”, piuttosto che con sintomi specifici. E pongono anche serie difficoltà a certezze teoriche consolidate, come la tradizionale tripartizione nevrosi-psicosi-perversioni, indicando forse la prevalenza dell’idea di un continuum delle diverse patologie psichiche ed uno “slittamento” verso una concezione più unitaria e meno “strutturale” della psicopatologia. Ma si tratta di “nuove patologie” o di letture diverse di fenomeni in fondo sempre presenti ma che l’attuale trasformazione del campo sociale tende a far considerare secondo criteri differenti dal passato?

Questi cambiamenti stanno comunque comportando profonde trasformazioni nella tecnica e nel trattamento. Da tempo i pazienti presentano una domanda generica di sofferenza, spesso non correlata ad una sintomatologia specifica, ma con un senso di incertezza soggettiva, o di difficile collocazione nel mondo esterno, di “diffusione identitaria”. Si tratterà allora di cercare di capire se queste trasformazioni riguardano solo la “cornice” del trattamento senza cambiare la sostanza del lavoro analitico o viceversa se si è in presenza di uno slittamento progressivo del metodo di lavoro, oltretutto sempre più pressato da altre forme di cura che fanno dell’immediatezza dei risultati e dell’efficacia il loro slogan ed il loro successo.

La serie di incontri proposti intendono porre queste questioni al centro di una riflessione che consenta la comprensione e la costruzione di modelli di funzionamento di queste “nuove patologie” ed indichi le prospettive di trattamento clinico.

Aprile – dicembre 2013

me 10/4 Paolo Boccara, Giuseppe Riefolo: Buona la prima! Sul primo incontro fra un paziente e un analista

me 24/4 Le anoressie 1. Paola Camassa: “Ero diversa” (disc. M. Fraire)

me 29/5 JaakPanksepp: Regolazione e disregolazione dei sistemi emozionali nei processi di  cura (disc. T. Bastianini, R. Spagnolo)

me 19/6 Carmen Gurnari: L’irriducibile alterità. Quale cura possibile per il disagio contemporaneo?  (disc. C. Cimino)

me 9/10 Gli stati-limite 1. TitoBaldini: La passione dell’analista. Controtransfert nel trauma (disc. Russo)

me 6/11 Le psicosi 1. Antonello Correale: Le psicosi senza delirio. Allucinatorio e allucinazioni  (disc. A. Baldassarro)

me 4/12 Gli stati-limite 2.Marco La Scala: La realtà interrogata nell’identità di percezione (disc. Lika Costis)

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