La Cura

Autostima, disistima e sovrastima: uno studio sul valore di sé. D. D’Alessandro

5/05/23
Autostima, disistima e sovrastima: uno studio sul valore di sé

P.PUSOLE, 2015

Parole chiave: Psichiatria, Manifesto Salute Mentale, Psicoanalisi

Autostima, disistima e sovrastima: uno studio sul valore di sé

Paolo Rigliano, psichiatra e psicoterapeuta, si interroga sul senso sistemico ed evolutivo, contestuale e intimamente affettivo della sofferenza psicopatologica più grave. Libro importante di uno studioso autentico

di Davide D’Alessandro

I libri seri, soprattutto in ambito psichiatrico e psicoterapeutico, non hanno nel titolo la parola “come”: come volersi bene, come risolvere gli attacchi di panico, come affrontare il narcisismo. Non esiste come, esiste perché e per rispondere ai tanti perché della nostra mente occorre un’indagine clinica accurata, capace di restituire al lettore quanto appreso dall’incontro con il paziente.

“Il valore di sé. Autostima e sofferenza mentale”, di Paolo Rigliano, edito da Mimesis, inquadra la sofferenza psicopatologica derivante dalle lesioni al valore e alla stima di sé.

L’autore, psichiatra, psicoterapeuta, che ha diretto a Milano vari servizi psichiatrici territoriali, scrive: “È stata la mia esperienza clinica a spingermi a riflettere sul concetto di autostima, facendomi riscontrare la rilevanza delle lesioni che subisce, nelle psicopatologie gravi così come nelle condizioni di sofferenza degli adolescenti. Immancabilmente, i più seri disturbi psicopatologici mi sono sembrati segnati da un’estrema svalorizzazione della persona, che rischiava di diventare autoinvalidazione, quando non autodistruzione: dalla depressione alla bipolarità alla paranoia, dai disturbi ansiosi ai molteplici disturbi di personalità, dalle violenze ai maltrattamenti”.

Il libro affronta la nascita e l’evoluzione del valore di sé, il tema dell’autostima come valore supremo di volersi bene, il dolore che accompagna la disistima, la logica affettiva che la genera, la matrice emotiva, la costellazione cognitiva, le vulnerabilità dell’infanzia e dell’adolescenza, ma anche il rovescio, la sovrastima di sé, gli eccessi, le pretese, le prevaricazioni, i tentativi patologici di darsi valore.

Aggiunge Rigliano: “Questo libro torna ad affrontare il compito di interrogarsi sul senso sistemico ed evolutivo, contestuale e intimamente affettivo della sofferenza psicopatologica più grave. Per questo è necessario guardare al valore che la persona sente di avere e al giudizio emozionale che ne danno i processi di autostima, perché è mia ipotesi che in questo modo sia possibile comprendere il significato delle alterazioni emotive e cognitive (i sintomi) di una persona che lotta per ristabilire un’autostima equilibrata e degna e, dunque, il senso di sé”.

Un libro sul valore non può non avere una bibliografia di valore ma, di più, non può chiudersi, avendo fornito, nel corso dello svolgimento, innumerevoli sollecitazioni. Lascia la porta aperta a un nuovo volume, già annunciato da Rigliano, che spiega: “Nel prossimo troveranno posto le ipotesi interpretative dei singoli quadri psicopatologici: il disturbo narcisistico e tutta la tematica del narcisismo (a partire dai suoi miti fondativi), le dipendenze, l’antisocialità e i comportamenti violenti, il disturbo borderline, i disturbi depressivi e quello bipolare, le sindromi psicotiche, paranoiche e schizofreniche”.

Come dire, la ricerca del ricercatore non si arresta. Continua, passando un’emozione all’altra, da una scoperta all’altra. È il segreto degli studiosi autentici.

Da Huffpost, 1 Maggio 2023 di D.D’Alessandro

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