La Ricerca

Group Relations

14/09/13
Group Relations

David Hockney, Dancers VIII, 2014

A cura di Mario Perini

Il termine Group Relations (Relazioni di Gruppo) descrive il paradigma teorico e l’approccio operativo su cui si basa il metodo di ricerca, formazione e consulenza elaborato dal Tavistock Institute di Londra, noto anche come “psicodinamico-sistemico”. E’ un metodo centrato sull’esplorazione del funzionamento dei gruppi e dei sistemi organizzativi e sulla comprensione del comportamento degli individui al loro interno. Alla base delle Group Relations stanno assunti teorici provenienti dalla psicoanalisi, dalla teoria generale dei sistemi e da altre scienze sociali, e in particolare l’evidenza che i gruppi di lavoro oscillano costantemente tra l’orientamento a svolgere il proprio compito e quello a soddisfare i propri bisogni emotivi inconsci.

Tali assunti si possono riassumere nei termini seguenti:

1.Il gruppo nel suo insieme ha una propria vita psichica, che include desideri, ansie e strategie difensive.

2.Il gruppo usa inconsciamente i suoi membri per esprimere i propri bisogni emotivi e per mettere in atto le proprie difese.

3.I membri di un gruppo perciò di solito non sono padroni del proprio destino come credono, ma diventano in qualche misura strumenti del gruppo.

4.Il comportamento dell’individuo in gruppo è quindi sempre la risultante di due forze, i suoi bisogni personali e le pressioni generate dal gruppo.

5.Di qualunque cosa il gruppo stia parlando, in un certo senso sta anche parlando di sé, e ciò permette di comprenderne il funzionamento esplicito e implicito e di aiutare i membri a diventarne consapevoli.

6.Nei sistemi organizzativi i gruppi di lavoro vanno incontro ad ansie collettive e a fenomeni regressivi, in relazione al loro compito, ai rapporti tra individuo e gruppo o tra la persona e il ruolo che svolge, alle tensioni connesse con l’autorità, il potere, la leadership, i processi di confine e le situazioni di cambiamento.

7.Le forze inconsce che influenzano il comportamento organizzativo, la loro tipologia, intensità e frequenza, dipendono da variabili quali la dimensione del gruppo, le caratteristiche dei membri, i modelli di leadership, il compito specifico, la cultura dell’organizzazione e il contesto sociale, politico ed economico in cui opera.

La metodologia delle Group Relations permette di portare alla luce questi processi, di acquisirne maggiore consapevolezza e di sviluppare la capacità di gestirli nell’interesse dell’individuo e dell’organizzazione. L’apprendimento implicito in questo metodo – nelle sue applicazioni formative come in quelle consulenziali – non è primariamente di tipo cognitivo e razionale, ma si basa soprattutto sull’esperienza diretta e sulla comprensione emotiva dei processi gruppali e organizzativi vissuti dai partecipanti o dai clienti nel “qui-e-ora”, cioè nel momento stesso in cui si manifestano.

L’esempio più noto di questa metodologia formativa esperienziale è rappresentato dai seminari residenziali sulle relazioni di gruppo o Group Relations Conferences – come le “Leicester Conferences” in Inghilterra o in Italia i Seminari su Autorità Leadership e Innovazione (ALI), in passato conosciuti come “Seminari di Arona”.

Che cos’è una Group Relations Conference?

Le Group Relations Conferences sono “organizzazioni formative temporanee create per esplorare o studiare le tensioni inerenti alla vita di gruppo con l’impiego di un metodo di apprendimento di tipo esperienziale” (Armstrong 2002)

Come molti altri eventi seminariali le GRC hanno un programma, uno staff, sessioni plenarie e piccoli gruppi, ma per altri aspetti ne differiscono profondamente:

  • La GRC è un laboratorio formativo “in tempo reale”, dove i partecipanti insieme con lo staff possono esaminare criticamente differenti modelli di funzionamento gruppale e organizzativo, diverse esperienze e comportamenti lavorativi, ed il proprio modo di assumere ed interpretare ruoli di leader o di follower all’interno del seminario.
  • La Conference va considerata come una vera “organizzazione temporanea”, il suo staff opera anche come management e le sessioni in cui si articola sono progettate per rispecchiare contesti organizzativi reali e per promuovere consapevolezza e apprendimento dall’esperienza. Perciò non prevede lezioni o presentazioni teoriche, e i membri dello staff offrono ai partecipanti delle ipotesi di lavoro a partire dalla loro esperienza e comprensione di ciò che sta accadendo durante i vari eventi.
  • Come ogni altra organizzazione ha un compito primario (primary task), che è quello di fornire opportunità di comprendere la natura delle organizzazioni attraverso la partecipazione alle varie sessioni e l’interazione con gli altri partecipanti e i membri dello staff in una sequenza di gruppi di lavoro e di riflessione sia separatamente sia nel contesto complessivo della Conference. L’assunto di fondo è che attraverso l’esame e l’interpretazione della loro esperienza nella Conference i partecipanti possano ampliare e approfondire la comprensione delle proprie organizzazioni di provenienza e dei ruoli formali e informali che svolgono al loro interno.
  • La maggior parte delle GRC sono centrate sui temi dell’autorità, della leadership, della followership e dei processi organizzativi, ma altre si indirizzano ai più rilevanti problemi sociali contemporanei, come la sostenibilità dello sviluppo, la diversità, l’insicurezza sociale, le tensioni internazionali, la crisi del welfare.
  • La GRC è un contesto volutamente interculturale: i partecipanti e i membri dello staff provengono da un ampio ventaglio di retroterra professionali e organizzativi (imprese, servizi sociali e sanitari, scuola e università, pubbliche amministrazioni, società di consulenza, volontariato e terzo settore, istituzioni politiche e religiose) e di solito anche da differenti Paesi.
  • Alcune Conference di breve durata sono non-residenziali, ma la residenzialità è un elemento caratteristico e cruciale delle GRC: vivere e lavorare insieme per un certo tempo offre una preziosa opportunità di esplorare problemi personali e collettivi, e anche processi gruppali, istituzionali e culturali, nel momento stesso in cui nascono e si sviluppano, permettendo l’emergere di nuove idee e la possibilità di metterle alla prova prima nel contesto della Conference e poi al ritorno nel proprio contesto lavorativo e di vita.
  • Il focus di una GRC non è sulla personalità individuale bensì sulle connessioni tra il comportamento dell’individuo e i processi psicosociali e sistemici in cui è coinvolto. Tuttavia parte dell’apprendimento sarà personale e potrà riguardare aspetti del funzionamento individuale, ad esempio il modo in cui precoci esperienze con l’autorità (dei genitori, degli insegnanti) possono aver influenzato il comportamento di una persona nel ruolo di leader o di follower all’interno di un’organizzazione o della società in generale.

Chi ha letto questo articolo ha anche letto…

Self-disclosure di C. Rocchi

Leggi tutto

Ideale dell’Io

Leggi tutto