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DeMaat S. et al (2013). The current state of empirical evidence for psychoanalysis. A meta-analytic approach. Harvard Rev.Psychiatry, 107-137.

29/01/16

DeMaat S., de Jonghe F., de Kraker R., Leichsenring F., Abbass A.,Luyten P., Barber J.P., Dekker J. (2013). The current state of empirical evidence for psychoanalysis: A meta-analytic approach. Harvard Review of Psychiatry, 107-137.

 

Prendendo in esame le due modalità con cui possono essere effettuate psicoterapie psicoanalitiche a lungo termine, gli AA di questo articolo rilevano che mentre per le psicoterapie psicoanalitiche (LTPP = long-term psychoanalytic psychotherapy, a 1-2 sedute alla settimana, con paziente e analista vis-à-vis) esistono studi di efficacia e meta-analisi, non altrettanto può dirsi per la psicoanalisi propriamente detta, ovvero per i trattamenti effettuati con la modalità ‘classica’ (2-5 sedute alla settimana, con il paziente sul lettino e l’analista seduto dietro di lui).

 

E’ appunto all’analisi di questo tipo di trattamenti che è dedicato il presente studio meta-analitico, il primo e più accurato di questo genere.

 

Dopo aver brevemente esaminato le differenze presenti nei modelli teorico-clinici classici e post-classici della psicoanalisi e le difficoltà che si incontrano nel condurre ricerche empiriche per le caratteristiche di questo tipo di trattamenti (… ma anche perché spesso gli analisti considerano il ricercatore un ‘terzo incomodo’, o indesiderato !), gli AA discutono i criteri di inclusione adottati nella selezione delle ricerche sugli esiti prodotte in un arco di tempo di quasi quattro decenni  (dal 1970 al 2009, p. 109).

Dal materiale raccolto consultando varie banche dati (… soprattutto PubMed, PsychInfo e Cochrane Database), sono stati selezionati 164 testi, a loro volta ridotti a 14 sulla base di ulteriori criteri di esclusione (p. 116).

A conclusione di un’ampia illustrazione dei metodi usati nell’esame degli studi selezionati (pp. 116-127) e sulla base di un’accurata discussione delle problematiche e dei limiti insiti in questo tipo di studi (pp. 127), gli AA ritengono che la psicoanalisi sia efficace per pazienti per i quali questo trattamento è indicato, ma che questa conclusione è ancora basata su pochi studi e che, dal punto di vista di una medicina basata sulle prove (evidence-based medicine), tali studi hanno una modesta rilevanza scientifica, in quanto mancano i gruppi di controllo.

Non è pertanto possibile trarre conclusioni definitive sull’efficacia della psicoanalisi. A tal fine è necessario che vengano eseguiti studi controllati che:

(1) descrivano campioni di pazienti utilizzando termini diagnostici sia psicoanalitici che basati sul DSM (Diagnostic Statistical Manual),

(2) descrivano il trattamento in modo più dettagliato,

(3) usino metodi di analisi dell’intenzione-al-trattamento (intention-to-treat analyses),

(4) applichino misure di esito approfondite di valutazione della personalità,

(5) utilizzino follow-up a lungo termine,

(6) controllino i dropout,

(7) verifichino che il trattamento si svolga in modo conforme a quanto dichiarato (treatment integrity),

(8) comprendano valutazione dei costi in rapporto dell’efficacia clinica (p.132).

 

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