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Lussana Pierandrea

10/07/16
Lussana Pierandrea 1

Lussana Pierandrea

A cura di Andreina  Tantini

Pierandrea Lussana  è stato, insieme con Adda Corti, uno dei maggiori rappresentanti della psicoanalisi kleiniana in Italia. Nasce a Ivrea nel 1928 da una famiglia lombardo veneta, trascorre l’infanzia e l’adolescenza a Bergamo, poi approda a Milano per gli studi di Medicina rinnovando la tradizione familiare in cui padre, nonno e bisnonno erano medici. Negli anni 50 è a Roma  dove consegue la specializzazione in neuropsichiatria infantile e intraprende l’analisi con Emilio Servadio;  decide poi di trasferirsi a Londra, dove già si trovava Adda Corti,  per il training in psicoanalisi infantile.

A Londra, prima di iniziare il training, incontra Anna Freud, Donald Winnicott, Melanie Klein; sarà quest’ultima a catturarlo, ad orientare le sue scelte e a condurlo nel campo della teoria e della pratica kleiniana. Alla fine degli anni ‘60 rientra a Roma e comincia la sua pratica analitica intensa e rigorosa di orientamento kleiniano sia con i bambini che con gli adulti. Durante gli anni ‘70 e ‘80 a Roma si tengono i seminari di Donald Meltzer, Martha Harris, Herbert Rosenfeld, Hanne Segal, Wilfred Bion, Betty Joseph e ancora Eric Brenman ed Esther Bick. In questo periodo si manifesta il particolare interesse della psicoanalisi ai primi anni di sviluppo del bambino e all’osservazione madre-bambino. In tale clima culturale si colloca il contributo di Pierandrea Lussana alla diffusione del pensiero kleiniano attraverso la pratica analitica, le analisi di training, le supervisioni, i seminari di formazione degli allievi.

Nell’89 con la pubblicazione, nel Trattato di Psicoanalisi Italiana, del capitolo intitolato La Psicoanalisi Infantile su base kleinana si verifica una sorta di investitura ufficiale e di riconoscimento della sua specifica formazione e competenza. Prende così il via la sua produzione scientifica, una produzione attenta, rigorosa e puntuale composta da articoli, comunicazioni e tantissime recensioni. Lussana ripercorre nei suoi lavori i temi fondamentali del pensiero kleiniano, le sue radici nella psicoanalisi freudiana, i suoi sviluppi in Bion. Nel 1990 pubblica un articolo su Riparazione e nel 1992 un articolo su Invidia, due scritti fondamentali dedicati ai due pilastri del pensiero kleiniano. In Riparazione mostrerà come Melanie Klein ha elaborato e sviluppato le idee di Freud sulla sublimazione, come sia passata dal concetto di meccanismo di difesa a quello di meccanismo di sviluppo; scriverà che per Melanie Klein la vera riparazione è costituente fondamentale dell’amore e ingrediente necessario della capacità di lavoro e della creatività.

Nel lavoro sull’Invidia Lussana mostrerà invece come lo studio di Melanie Klein non ha molti predecessori tra gli psicoanalisti, ma semmai tra gli artisti e gli scrittori, Leonardo, Bosch, Melville per citarne solo alcuni. Lussana dirà che se Freud ha scoperto il complesso di Edipo e i fondamenti della gelosia, non c’è dubbio che Melanie Klein abbia scoperto con i fondamenti dell’Invidia quello che potrebbe essere chiamato il complesso di Satana. (1) L’Autore ci ricorderà che quell’Invidia, secondo la Klein innata, inconscia e primaria, è espressione del prevalere della pulsione di morte, che è fonte di impenetrabile resistenza e di reazione terapeutica negativa, che disturba l’istaurarsi di un buon oggetto rendendo in tal modo distruttiva l’identificazione proiettiva. L’Autore parlerà ancora dell’Invidia per il buono e il bello, Invidia per l’inesauribile pazienza della bontà materna e, ricollegandosi a Bion, Invidia per la capacità di tollerare l’ignoranza e la frustrazione. Nel 1992 Lussana scrive  il libro intitolato L’adolescente  lo psicoanalista l’artista, un contributo che confronta l’adolescente della stanza d’analisi con l’adolescente del romanzo, della pittura, del cinema, alla ricerca di un terreno comune e di una possibile convergenza.

Nel 1998  nel lavoro Melanie Klein: piccolo gatto nero fondamento del futuro della psicoanalisi troviamo una più dettagliata esposizione del pensiero kleiniano e di come la Klein, piccolo e disinibito gatto nero, sia arrivata alle nozioni di posizione schizoparanoide  e di posizione depressiva partendo dai concetti freudiani di fasi di sviluppo, di ambivalenza e di meccanismo di difesa. In particolare viene mostrato come la posizione depressiva con i suoi valori di sollecitudine e rispetto reciproco sia il momento culminante dello sviluppo e della salute mentale dell’individuo. Negli ultimi anni Pierandrea Lussana è sempre più attento al pensiero di Bion; nel 2005 scrive: Una ricognizione di Trasformazioni di Bion. In questo lavoro evidenzia la centralità dell’esperienza emozionale con le sue variazioni quantitative e qualitative, il passaggio dall’apprendimento alla crescita, (crescita intesa come essere in contatto) quale trasformazione del paziente e anche dell’analista.

Dai suoi scritti traspare il suo particolare interesse per l’arte, la musica e la letteratura: Caravaggio e la Conversione di San Paolo, Bosch e i Sette peccati capitali, Otello e Racconto d’Inverno di Shakespeare, temi osservati e commentati nella prospettiva kleiniana, un’angolatura e un punto di vista sempre attento alle vicende più profonde e originarie dell’animo umano. Ricordiamo un suo scritto, letto al centro di psicoanalisi romano, in cui, descrivendo impasto e disimpasto delle pulsioni, identificazione proiettiva, colpa e riparazione, confronta l’Otello con Racconto d’Inverno, la distruttività catastrofica della gelosia di Otello e la remissione e la capacità di perdono di Laocoonte.

Lussana aveva simpatia per le grandi figure della storia che hanno diffuso e messo in pratica la nonviolenza, come Aldo Capitini e Mahatma Gandhi; aveva una simpatia particolare per la figura di San Francesco; amava Assisi, le Carceri e il sentiero francescano del Subasio. Amava il Cantico delle Creature anche per la sua musicalità e per quel ritmo lento e ripetitivo, ritmo primordiale della vita e del mondo, come lui lo aveva chiamato. Negli ultimi anni preferiva alternare la sua produzione scientifica con una particolare produzione letteraria; scriveva dialoghi in cui metteva a confronto punti di vista diversi e i diversi stati della mente. “Dialogo di uno psicoanalista, di una ex paziente e di uno psichiatra”, “Dialogo di un viandante, di un folto d’alberi, di un animale nascosto”, “Dialogo di un sommo poeta, di un sommo musicista e di un sommo pittore”, “Dialogo di un vecchio, della morte, di una giovane”, e tanti ancora, dialoghi in cui, rinnovando in qualche modo il dialogo della stanza d’analisi, si interroga su alcuni  aspetti della vita e del sapere.

Una produzione originale, arguta, espressione di quel suo pensiero sempre libero e indipendente. Infine ci piace ricordare la qualità letteraria di tutti i suoi scritti, una prosa artistica, più che il pennello, lo scalpello dello scultore, per quella sua capacità di incidere e per l’uso di un linguaggio puntuale, essenziale ed emozionante.

1) Lussana P, (1992), Invidia. Riv. Psicoanal. 1/92, Pag. 139

Cronologia degli scritti

Lussana P. (1972). Aggressività e istinto di morte da Freud a M. Klein: teoria e note cliniche. Riv. Psicoanal. Anno XVIII, n.1, p. 155-178.

Lussana P. (1981). Il cambiamento nel concetto di difesa dalla Klein a Bion. Riv.Psicoanal. Anno XXVII, n. 3/4, p. 587-592.

Lussana P. (1983). Klein. Sentendosi capito e sollevato: su Richard e il senso dell’analisi kleiniana ricordando una visita a M. Klein. Riv. Psicoanal. Anno XXIX, n.2, p. 132-142.

Lussana P. (1984). Quale uso e sviluppo della formazione disponibile. Quad. psicoter. inf. 11, p. 58-63.

Lussana P. (1984). Con Mrs Bick. discutendo l’osservazione madre bebè accanto alle varianti dell’interazione analista analizzando. Riv. Psicoanal. Anno XXX, n3, p. 356-367.

Lussana P.(1989). Linee di struttura e di movimento dell’adolescenza nella visione dello psicoanalista e del romanziere. Letto al Centro di Psicoanalisi Romano.

Lussana P. (1989). I disegni come impalcatura dei sogni nell’analisi di un quattordicenne: sperimentando la duttilità dello strumento psicoanalitico. Quad. psicoter. Inf. 18, p. 119-132.

Lussana P. (1989). La Psicoanalisi infantile su base Kleiniana. In Semi A. Trattato di Psicoanalisi. Milano, Cortina.

Lussana P. (1990). Il concetto di riparazione in M. Klein dai suoi antecedenti in Freud ai conseguenti in Bion. Prosp. Psicoanal. Lav Istituz., 8: 291-304.

Lussana P. (1992). Invidia. Riv. Psicoanal. Riv. Psicoanal. Anno XXXVIII, n.1, p.  122-153.

Lussana P. (1992). L’adolescente lo psicoanalista l’artista. Roma, Borla.

Lussana P. (1993). Identificazione e identità nell’analisi del bambino. Riv. Psicoanal. Anno  XXXIX, n. 4, p. 655-658.

Lussana P. (1993). Identità di base e qualità dell’identificazione.  Riv  Psicoanal. Anno XXXIX, n.4, p. 659-666.

Lussana P. (1994). Dall’interpretazione kleiniana all’interpretazione bioniana attraverso l’osservazione dell’infante. Richard e Piggle. 1/94.

Lussana P. (1998). Melanie Klein: “Piccolo gatto nero o fondamento del futuro della psicoanalisi?” Konos. Anno XIX, n.1, p. 20-33.

Lussana P. (1999). Melanie Klein è davvero nera e piccola nella sua opera?  Richard e Piggle. 2/99.

Lussana P. (1999). Introduzione alla teoria e tecnica della supervisione. Riv. Psicoanal. Anno XLV, n.3, p. 465-473.

Lussana P. (2000). L’adolescente in crescita tra mente e corpo, individuo e gruppalità. Koinos. Anno XXI, n. 2, p. 170-180.

Lussana P. (2002). Appunti sul terrorismo: se è concepibile l’idea di curarlo, piuttosto che solo combatterlo per distruggerlo. Riv. Psicoanal. Anno XLVIII, n. 1, p. 182-192.

Lussana P. (2002).  Il delirio di gelosia in Shakespeare: quale sequenza di teorie psicoanalitiche traspare in Otello e Racconto d’inverno. Letto al Centro di Psicoanalisi Romano.

Lussana P. (2004). Riparazione. Riv. Psicoanal. Anno L, n. 1, p. 253-264.

Lussana P. (2004). L’interpretazione e la persona dell’analista. Letto al Centro di Psicoanalisi Romano.

Lussana P. (2004). Il Caravaggio felice (se dipinge) in Berti L., Lussana P., Magherini G. Richiamandoci il Caravaggio felice. Nicomp L. E., Firenze.

Lussana P. (2005). Una ricognizione di “Trasformazioni” di Bion. Riv. Psicoanal., Anno LI, n.3, p. 883-892.

Lussana P. (2005). Il canto degli uccelli e il Cantico delle Creature di San Francesco: ritmo primordiale della vita e del mondo. Letto al Centro di Psicoanalisi Romano.

Lussana P. (2006). Nota su conflittualità e reciprocità estetica e su possibile modello estetico. Letto al Centro di Psicoanalisi Romano.

Lussana P. (2008). Ultimi pensieri dialoganti in “L’alba dell’oblio”, obliati inizi. Letto al Congresso Internazionale su Bion.

Luglio 2016

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