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XXI COLLOQUE des ARCS. Savoia, Francia, 26-27 Gennaio 2019

Dal

26/01/19

 al 

27/01/19

XXI COLLOQUE des ARCS, 26-27 Gennaio 2019, Savoia, Francia:

Il linguaggio del corpo e la comunicazione primitiva

 

Il Groupe Lyonnais de Psychanalyse Rhone-Alpes – Institute de Psychanalyse de Lyon, come di consueto organizza tra le cime innevate della Savoia il suo annuale Colloquio, giunto ormai alla  XXI° edizione. Come in molte altre occasioni, l’incontro si svolgerà presso l’Hotel du Golf Belambra, e il tema scelto per quest’anno da René Roussillon e il suo gruppo della SPP di Lione viene così introdotto dallo psicoanalista francese:

L’impatto del discorso di Lacan pronunciato a Roma nel 1953 e più in generale il suo pensiero hanno orientato gran parte degli psicoanalisti francesi a dirigere l’attenzione sulla comunicazione verbale nella cura psicoanalitica. Questo impatto in qualche modo ha fatto passare in secondo piano un certo numero di affermazioni di Freud riguardanti il metodo psicoanalitico della libera associazione e il vincolo che esso comporta nell’ascolto dello psicoanalista. Ad una attenta lettura dei testi di Freud si desume che il processo associativo è in realtà polimorfo, esso riunisce il metodo associativo classico basato sulla parola a quello che scaturisce dal materiale non verbale veicolato dalla espressività corporea. E dunque, l’ascolto psicoanalitico dovrà essere polifonico. Attualmente diversi fattori concorrono per favorire il ritorno verso questa concezione freudiana della associatività psichica e del suo ascolto. Segnaliamo innanzitutto la pressione clinica esercitata da certe forme di sofferenza psichica in cui l’espressività non verbale occupa un posto importante: sappiamo come in queste circostanze sia poco fruttuoso condurre un’analisi ignorando il messaggio trasmesso dalla corporeità del paziente. L’estendersi delle competenze riguardo all’ascolto psicoanalitico nei campi concernenti il trattamento di bambini, le cosiddette problematiche ‘psicosomatiche’, la cura vis à vis o fianco a fianco ed infine l’approccio di tipo senso-motorio, ci obbligano ad allargare il nostro orizzonte riguardo alle comunicazioni non verbali. E’ allora urgente interrogarci sulle condizioni che portano ad un ascolto polifonico. Diverse congiunture analitiche e cliniche contribuiscono a porre l’accento non solo sullo sviluppo della vita psichica inconscia nella dimensione infantile ma anche sugli aspetti arcaici delle forme di comunicazione primitiva e delle modalità in cui questa riemerge nella psiche dei nostri pazienti durante il corso dell’analisi. I progressi effettuati in questi ultimi decenni circa la comprensione delle modalità della comunicazione primitiva hanno per fortuna contribuito a rendere accessibile per gli psicoanalisti ciò che a lungo era stato interpretato come una modalità difensiva “anti-psichica”. In questo Colloquio ci proponiamo di riflettere sull’insieme di queste problematiche così attuali nella psicoanalisi odierna.

 

Per la scheda di iscrizione ed ogni altra informazione rivolgersi alla collega Chiara Rosso: chiararosso58@gmail.com

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