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10 ottobre 2014, PISA, Polimorfismi sessuali: pensavo che fosse amore invece era la rete

3/11/14

amore sul_webTerza Edizione Internet Festival

Pisa, 10 ottobre 2014

Polimorfismi sessuali: pensavo che fosse amore invece era la rete.

Questo è il titolo – esso stesso già ricco di significati e predittivo del successivo dibattito – del Convegno organizzato da Marta Capuano all’interno della terza edizione dell’Internet Festival, svoltosi a Pisa nel mese di ottobre 2015.
L’oggetto è quanto mai attuale e allude al significato e alla natura delle ormai estese e intense ‘relazioni’ che s’intrattengono attraverso la rete.
L’interesse per l’oggetto è stato testimoniato da un pubblico ampio e composito, attento e partecipe in tutte le sue componenti.
Il tema vasto si presta a una declinazione dell’antica dialettica tra “apocalittici e integrati”.
In questo senso il merito di Marta Capuano è di aver proposto una sintesi di ricerche basate su migliaia d’interviste somministrate a persone di diverse fasce di età cui, detto in sintesi, è stato chiesto cosa cercassero partecipando a siti d’incontro. Il riferimento di Marta Capuano è stato anche agli sviluppi delle neuroscienze e, segnatamente, ad alcune ricerche che mostrano come si attivino le stesse aree cerebrali sia per l’amore, sia per l’amicizia.
È stato chiarito, anche sulla scorta di un vasto e interessante materiale audiovisivo, che cosa sia un rapporto che intercorre attraverso la rete e come sia importante focalizzare l’attenzione sulle nuove configurazioni delle relazioni sociali che la rete ci sta proponendo, senza necessariamente patologizzare l’intero sistema, ma ragionando sui cambiamenti che comporta e induce.
È stato interessante apprendere, sulla base delle ricerche già riferite, come i giovani e i nativi digitali sembrino non fare differenza tra amore passionale e non, intimità, ricerca di amicizia e sessualità. Su alcuni di questi aspetti, naturalmente, sarebbe interessante indagare ulteriormente: la non-differenza è sempre una questione di sostanza? È una questione di linguaggi che, complice la velocità della rete e la rapida contaminazione degli stessi (esiste una koinè della rete?), travasano con facilità e indifferenza, appunto, da un oggetto a un altro?
Proprio Marta Capuano ci avverte di come il virtuale perverta il senso della parola, con una dispersione che non è né presenza, né assenza. E che se la sessualità in rete è una sessualità in assenza di corpo, ciò nondimeno la sua urgenza è attestata dalla sua rappresentazione in immagini, da quello che Marta chiama il vasto modo dell’istantanea.
La serata si è avvalsa del denso contributo teorico di Sarandis Thanopulos che ha proposto una serie di riflessioni su come l’uso di Internet nella comunicazione erotica denoti una relazione perversa allorché l’incontro virtuale si sostituisce a quello reale esiliandolo. Il “cattivo uso” di internet è oggetto di biasimo generale che solitamente sfocia in un atteggiamento educativo che trasforma l’effetto in causa. Non è l’uso improprio – avverte Thanopulos – della comunicazione online, come delle innovazioni tecnologiche in genere, a creare una patologia esistenziale ma, al contrario, è un disagio psichico non riconosciuto a causare l’uso distorto della tecnologia.
S. Thanopulos prosegue con una considerazione che suscita l’apertura di un ampio dibattito quando afferma che la tecnologia ha in sé qualcosa che rende possibile un rapporto morboso con essa.
È facile intuire che le facilitazioni della vita materiale possano favorire un’indolenza psichica, ma l’aspetto più problematico (e potenzialmente inquietante) è un altro: la tecnologia opera su valori quantitativi (il supporto materiale dell’esistenza) e le è estraneo il concetto di qualità affettiva della vita.
Il fatto è che la tecnologia e le ‘facilitazioni’ cominciano probabilmente con i primi utensili e il controllo dell’uomo sul fuoco, rispetto cui risulta problematico parlare di indolenza psichica e di mancanza di qualità. Ma forse si deve distinguere tra diverse tecnologie e diverse epoche e, all’interno di ciascuna, distinguere livelli, cause ed effetti, tipi di coinvolgimenti e attitudini.
La partecipazione e il dibattito interessato, e interessante, fanno pensare che la psicoanalisi e il Festival internet dovranno approfondire e consolidare il loro incontro, quindi aspettiamo il 2015!

Teresa Lorito

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