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“Il lato notturno della vita” a cura di T. Cancrini e D. Biondo

25/11/20
Il lato notturno della vita

Il lato notturno della vita

“Il lato notturno della vita. Corpo malato e relazione analitica”

A cura di: Tonia Cancrini e Daniele Biondo

Scritti di: Luisa Cerqua, M. Pia Corbò, Adelia Lucattini, Mirella Galeota

Editore: Franco Angeli

 

Il libro propone di affrontare quei momenti che mettono in contatto con la malattia e con la morte: il lato notturno della vita. La malattia è quella esperienza terribile che minaccia la vita di noi tutti e che ci costringe per la paura del contagio a vivere nel terrore, lontani dalle nostre abitudini e dai nostri amici. Un’esperienza, dunque, non facile da elaborare e che ci costringe a riflettere molto e a non dimenticarci della nostra debolezza e fragilità. E l’esperienza del Coronavirus ha purtroppo avvicinato tutti a questo problema. Il libro si occupa sia della malattia del paziente sia di quella dell’analista. La riflessione dei diversi autori si concentra sulla malattia somatica, sulla sofferenza e sull’angoscia che provoca e sul ruolo dell’analisi rispetto a quest’esperienza. L’analisi rappresenta spesso una possibilità per poter continuare a vivere e superare l’angoscia di annichilimento e di morte attivate dalla malattia e un aiuto alla capacità di trovare nuove risorse e nuove possibilità. Il metodo psicoanalitico di comprensione e vicinanza emotiva risponde alle specifiche necessità di questi pazienti (bambini, adolescenti, adulti e anziani) così sofferenti e degli stessi analisti e riesce ad aprire degli squarci inediti sul vissuto della malattia, sul terrore e sullo spavento che essa attiva, ma anche sulla ricchezza delle nuove esperienze. I vissuti più inquietanti che la malattia comporta riguardano il rapporto della stessa con la morte. È lì che essa ci mostra il suo aspetto più insidioso, più terribile e catastrofico.

 

(Tratto dalla quarta di copertina)

 

Tonia Cancrini psicoanalista SPI/IPA, analista con funzioni di training, segretario della prima Sezione Romana dell’Istituto Nazionale di Training della SPI, già docente di Filosofia teoretica alla Sapienza di Roma e di Psicologia all’Università di Siena, ha insegnato Ermeneutica filosofica all’Università di Roma Tor Vergata. Ha pubblicato Un tempo per il dolore (Boringhieri, 2002) e con D. Biondo, Una ferita all’origine (Borla, 2012). Autrice di diversi articoli sulla Cultura, sulla Rivista di psicoanalisi, su Psiche, sulla Revue Française, ha scritto inoltre un saggio nel volume a cura di f. Borgogno, A. Luchetti, L. Marino Coe, Il pensiero psicoanalitico italiano (Angeli, 2017), già pubblicato da Karnac.

 

Daniele Biondo, psicologo, psicoterapeuta, psicoanalista, è socio ordinario della Società Psicoanalitica Italiana (SPI/IPA), socio ordinario e docente dell’Associazione Romana di psicoterapia dell’Adolescenza (ARPAd) e co-direttore della rivista AeP. Adolescenza e Psicoanalisi. Dirige il Centro di aggregazione Giovanile del Municipio 5 di Roma Capitale, gestito dal Centro Alfredo Rampi ETS. È autore di Fare gruppo con gli adolescenti (Angeli, 2008) e di Gruppo evolutivo e branco (Angeli, 2020). Ha pubblicato con A. Novelletto e G. Monniello, L’adolescente violento (Angeli, 2000); con T. Cancrini (A cura di), Una ferita all’origine (Borla, 2012); con M. A. Lupinacci et al. Il dolore dell’analista (Astrolabio, 2015); con R. Di Iorio, Terrorismo e giovani  (FrancoAngeli, 2019).  

 

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