Cultura e Società

9-1+1=E’ abbastanza per te?

15/12/15

Titolo: 9-1+1=è abbastanza per te?

Autore: Pietro Roberto Goisis

Dati sul film: regia di Federico Tinelli, I, 2015, 97 min.

Trailer: 

Genere: non definibile…”bibliomentario” secondo il regista

Trama

Uno sguardo, forse due (almeno due…), più quello dello spettatore, degli spettatori…

È molto difficile raccontare questo film, addirittura definirne il genere. Ci provo!

Potrei dire che è il racconto di un incontro, tra una voce narrante (quella del regista) e una faccia (quella dell’attrice), che non è solo una faccia, ma anche un’altra voce, corpo, occhi, sorriso, pensieri, tanto, tutto. In un alternarsi affascinante e unico tra immagini e dattiloscritti su sfondo bianco a tutto schermo, le voci dei due protagonisti (incredibilmente belle, chiare e precise) ci raccontano la trama di un incontro/confronto.

Andare o non a vedere il film?

Avete amato Inside Out? Andate a vedere questo film!

Non avete amato Inside Out? Andate a vedere questo film!

Non sapete cosa sia Inside Out (ma dove vivete…)? Andate a vedere questo film!

Originalissima scelta narrativa, qualcosa a metà tra un film e un libro, forse di poesie addirittura. Potrebbe sembrare un casting, un approccio sessuale o una lunga e complessa seduta di analisi.

La versione di uno psicoanalista

Mi sembra davvero di poter definire questo film come la versione italiana e cinematografica di Inside Out. A me è sembrato principalmente un film sulle emozioni, le mie in primo luogo nel vederlo, quelle cercate dai protagonisti poi. Tra le prime, una fortissima che riguarda la straordinaria capacità di Adriana, l’attrice, di “bucare lo schermo”; un’altra, come già detto, riguarda la bellezza dei suoni (voci, cinguettii, rumori, musiche, ecc). Tra le seconde, una nuova e personale top list delle emozioni di base: disprezzo, vergogna, rabbia, gioia, paura. Queste vengono cercate e messe in scena nell’intricato scambio, passionale e cerebrale, tra Federico, il regista, e Adriana. È in questo passaggio che l’attrice si riferisce al loro come a uno scambio a impronta psicoanalitica. Con tanto di lieto fine. Forse è davvero questo il senso dell’intero progetto e di un percorso psicoanalitico?

Dicembre 2015

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