Cultura e Società

A scuola dai maestri primavera 2010

25/03/10

 

CENTRO MILANESE DI PSICOANALISI "CESARE MUSATTI" e FONDAZIONE CINETECA ITALIANA

 

 

organizzano:


LA PSICOANALISI A SCUOLA DAI MAESTRI

 

"Salvate il soldato Zelig". Woody Allen e l’arte di sopravvivere.

 

Proseguendo nella loro collaborazione il Centro Milanese di Psicoanalisi e la Cineteca Italiana organizzano una nuova iniziativa culturale con un nuovo incontro tra la psicoanalisi ed i maestri del cinema.

Ri-vedere Woody Allen: l’ampia rassegna che gli dedica la Cineteca Italiana permetterà certamente di riscoprire i molti lati nascosti o dimenticati di un regista che, negli ultimi anni, ha rischiato di diventare quasi un’icona, una sorta di monumento a se stesso, amato (e odiato) più per i suoi temi ricorrenti, i tic, gli stereotipi, che per la sua capacità di rinnovarsi e tornare a colpire con la sua indubbia creatività. Seguendo più da vicino il percorso di un Woody Allen commediografo e commediante, si possono invece scoprire le sue incredibili risorse di giocoliere, mago e illusionista, che tuttavia, dietro la maschera che si è assunto, riesce sempre a rivelare le trame sfuggenti di una realtà più "vera" di quella che tutti sono abituati a vedere.

In questo, Woody Allen raccoglie, nel senso più alto, l’eredità della secolare tradizione della commedia "di costume" o "degli umori" e diventa il "satiro" che, con la danza e con la musica, fa emergere i moti profondi dell’anima umana con i suoi lati gioiosi e festosi, ma anche, all’occorrenza, oscuri, crudeli e inconfessabili. D’altra parte, egli riesce instancabilmente a offrire la versione contemporanea e rinnovata di queste fatali contraddizioni umane e non ci appare mai, anche nei suoi lavori meno riusciti, anacronistico e ingessato: giocatore pure in questo, rilancia sempre verso qualche cosa di nuovo, di vivo e di sorprendente, persino là dove tutto sembra portare alla noia, al cinismo se non, addirittura, alla moderna disperazione.

Un Woody Allen psicoanalista? In quest’ottica, il suo dialogo con la psicoanalisi appare qualcosa di meno occasionale di quanto facciano supporre i suoi ripetuti accenni all’esperienza psicoanalitica, giocati sul filo dell’amore/odio per quanto la psicoanalisi "reale" gli ha offerto per aiutarlo (e talvolta deluderlo) nella sua straordinaria ricerca di un’ "arte della sopravvivenza".

Non poteva mancare allora l’occasione di un dialogo degli psicoanalisti (di oggi) con questo suo essere, a suo modo, appunto un "quasi-psicoanalista" che ascolta – e interpreta – il mondo contemporaneo.

Proseguendo la lunga, positiva collaborazione con la Cineteca, il Centro Milanese di Psicoanalisi ha quindi accettato il confronto con le provocazioni, per la verità affettuose, che Woody Allen ha lanciato spesso verso il mondo e il pensiero psicoanalitico, direttamente

 

(quando ha decisamente messo sulla scena la figura del terapeuta psicoanalitico) o indirettamente (quando si è fatto lui stesso creatore di un caso clinico esemplare).

Ciò avviene nei due film che verranno commentati da psicoanalisti del Centro, ovvero "Harry a pezzi", un film che a suo tempo colpì fortemente l’attenzione dei terapeuti (e dei pazienti), e il famoso "Zelig", divenuto da allora una sorta di caso esemplare di una nevrosi che da individuale si è fatta diffusa e collettiva.

Non sarà quindi una "psicoanalisi di Woody Allen" (di cui non c’è alcun bisogno, visto che ci ha pensato lui stesso) ma una psicoanalisi "con" Woody Allen, che significa anche cercare di aprire, attraverso i ruoli della commedia, uno sguardo più aperto verso le trame della realtà psichica profonda, interpretando (forse) una parte che lo stesso Woody Allen potrebbe (sempre "forse") aver desiderato.

 

Pietro Rizzi

 

GLI INCONTRI

 

 

Venerdì  9  aprile  2010, alle ore 21, verrà proiettato il film "Harry a pezzi"

 

Alla fine della proiezione Pietro Rizzi leggerà un intervento dal titolo: "Quando andare in pezzi non fa troppo male (almeno agli spettatori)", e dialogherà poi con il pubblico.

 



 

 

 

 

Venerdì  16  aprile  2010, alle ore 21, verrà proiettato il film "Zelig"

 

Alla fine della proiezione Roberto Goisis leggerà un intervento dal titolo: "Zelig tra verità, finzione e adattamento: una metafora dell’attualità?", e dialogherà poi con il pubblico.

 

 

La partecipazione all’iniziativa, aperta a tutti, prevede l’iscrizione alla Cineteca, valida tutto l’anno, e l’acquisto del biglietto (costo euro 5).

Le proiezioni avverranno allo Spazio Oberdan, viale Vittorio Veneto 2.

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