Cultura e Società

Fuocoammare

23/03/16

Autore: Pietro Roberto Goisis

Titolo: Fuocoammare

Dati sul film: regia di Gianfranco Rosi, Italia, Francia, 2016, 106 min.

Trailer

Genere: documentario/drammatico

Trama. Negli ultimi vent’anni più di 400.000 persone sono sbarcate sulle coste dell’isola di Lampedusa. Di queste almeno 15.000 sono morte in mare. Gianfranco Rosi ha trascorso lunghi mesi sull’isola una prima volta, mentre la lavorazione ha richiesto un anno intero. Il film mostra quella che possiamo chiamare la quotidianità della vita in un territorio di soli 20 km/q. Apparentemente è costruito come un documentario, in realtà contiene una raffinatissima sceneggiatura, nella quale vengono mostrate in parallelo le giornate di un bambino, le attività degli abitanti, il lavoro dei militari e le vicende drammatiche dei migranti.

È un film che parla quasi esclusivamente con le immagini (una meravigliosa fotografia che ricorda i paesaggi di Salgado e i ritratti di Mc Curry), pochissimi ed essenziali dialoghi, qualche frammento musicale e una serie di rumori.

“Fuocoammare” è come gli abitanti dell’isola chiamavano i bagliori che si vedevano in mare quando le navi militari pattugliavano le coste durante la guerra.

Il film ha vinto l’Orso d’Oro ala Festival di Berlino.

Gli abitanti di Lampedusa hanno accolto con entusiasmo questo premio.

L’isola è stata proposta per il Premio Nobel della Pace.

Andare o non andare a vedere il film. Viene da chiedersi perché questo film non sia proiettato in tutte le scuole, in tutti luoghi di lavoro, in tutti gli ambiti di ritrovo laici o religiosi che siano. Nei Centri Commerciali, negli aeroporti, nelle stzioni, in tutti i “non luoghi” della nostra civiltà. C’è un momento nel quale il “perché è successo?” o il “dobbiamo fermarli!” deve passare in secondo piano per permettere a tutti di guardare cosa sta accadendo.

È un film bellissimo, doloroso, poetico e struggente.

Capace di mostrarci il confronto straziante tra la vita (speranza per il futuro) e la morte (rassegnazione dolente e impotente), ambedue filmate con pudore.

Bisogna assolutamente andare a vederlo!

Ogni essere umano pensante, ogni psicoanalista, lo dovrebbe guardare.

La versione di uno psicoanalista. Senza assolutamente nessuna retorica il regista ci sa parlare attraverso la forza del suo sguardo, quella di una persona che non è andata semplicemente a girare qualche metro di pellicola o di byte digitali, ma ha vissuto in prima persona e intensamente l’esperienza di chi vive quotidianamente le vicende narrate.

È un film psicoanalitico perché attraverso la funzione dello sguardo si riproduce dentro di noi la dimensione fondamentale dell’ascolto, senza giudizi, senza preconcetti, solo (e dico poco…) macchinari riceventi e successivamente pensanti.

Ci sono due fortissime vicende nel film che si prestano a metafore simboliche del processo di trasformazione che ognuno può avere se capace di guardare alle cose con l’animo di un bambino, di un “principiante”. Il piccolo Samuele all’inizio viene mostrato mentre costruisce delle fionde da utilizzare per cacciare gli uccellini, oppure mentre mima l’atto di sparare; alla fine ci appare come un novello San Francesco che parla con gli animali. Perché questo succeda è dovuto accadere che, per motivi medici, al bimbo venga transitoriamente impedito di guardare con il suo occhio destro (quello buono con il quale prendeva la mira) per utilizzare e allenare il suo occhio sinistro (quello quasi ipovedente).  La possibilità di “guardare con altri occhi”, di vedere per intero, senza cecità o miopie selettive, permette simbolicamente al piccolo protagonista di operare una trasformazione interna a sé. Di vedere per davvero…

“Eppure io credo che se ci fosse un po’ di silenzio, se tutti facessimo un po’ di silenzio, forse qualcosa potremmo capire”.

Federico Fellini, La voce della luna, 1990

Marzo 2016

Vedi anche in Spiweb, Cultura, Antropologia, i testi di Virginia De Micco relativi al fenomeno migratorio

e in Spiweb Cinema la recensione di Roberto Goisis al film Fuocoammare di Gianfranco Rosi

e in Cinema/Eventi e cronache Rassegna cinematografica S-cambiamo il mondo

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