Cultura e Società

La prima neve

6/09/13

Autore: Elisabetta Marchiori

Titolo: La prima neve

Sezione: Orizzonti

Dati sul film: regia di Andrea Segre, Italia, 2013, 106′

Genere: drammatico

Ha riscosso applausi calorosi dal pubblico di una Sala Grande stracolma il film del giovane regista padovano Andrea Segre ‘La prima neve’.

Il tema centrale, come dichiara il regista, ‘é l’incontro tra un padre che non riesce ad essere padre e un figlio che non può più esserlo perché orfano di padre. Vengono da mondi molto diversi e si incontrano nel mondo del bambino, dove imparano a conoscere la complementarietà dei loro dolori’.

Il primo è Dani, Jean Christophe Folly, arrivato in Italia in gommone fuggendo dalla guerra in Libia, rimasto vedovo con la figlioletta di un anno.  Il secondo è Michele, Matteo Marchel, undici anni, biondissimo e con gli occhi azzurri, alla sua prima esperienza recitativa, molto convincente.

Il film appare riuscito nell’intento di dare un respiro universale a una narrazione filmica sostenuta da una trama molto semplice e, nello stesso tempo, densa di contenuti profondi. L’occhio del regista riesce a penetrare, con sguardo estremamente delicato, nel mondo interno dei suoi protagonisti e a far emergere gradualmente le dinamiche relazionali che si intessono tra loro, coinvolgendo affettivamente lo spettatore.

Il film è girato nella Valle dei Mòcheni, in provincia di Trento, nota per la presenza di un’isola linguistica germanofona di origine medievale. Una valle chiusa, un luogo dai paesaggi meravigliosi dove sembra che il tempo si sia fermato, così come le vite di Dani e Michele, congelate entrambe da perdite traumatiche. Il sogno ricorrente del bambino, con echi felliniani, contribuisce a creare un’atmosfera da fiaba.

Le sequenze di apertura sono accompagnate da un pensiero di Dani: ‘Per imparare a camminare bisogna sapere dove andare’. La sua meta, così come quella di Michele, prenderà forma nello svolgersi del film. Un film che rende ‘visibile’  il dolore della perdita, la possibilità di elaborare il lutto, trovare una nuova ‘meta’ di investimento: imparare, di nuovo, a camminare.

L’immagine metaforica della ‘prima neve’ mi ha richiamato alla mente un haiku di Basho: ‘Amico, accendi il fuoco/ ti mostrerò una cosa graziosa/ una palla di neve’. 

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