Cultura e Società

Miracolo a Le Havre

1/12/11

Aki Kaurismaki, 2011, Finlandia-Francia-Germania, 93 minuti.

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Giudizio: ****  (4/5)

Genere: commedia

Recensione: E’ un autore che non concede molto, scarno, di poche immagini e di poche parole: scolpisce i suoi personaggi con pochi tratti sicuri, senza lasciare nulla ai tentennamenti del dubbio.Si esce dal film rincuorati e divertiti, quindi è un ottimo film Natalizio.E’ un film sui “buoni sentimenti”, sull’amore, la solidarietà e il “buon vicinato”. Due generazioni lontane si incontrano: un generazione di “nonni”della vecchia Europa, nonni che non sembrano aver avuto figli o nipoti,  si trova coinvolta nella storia di un ragazzo africano fiondato fuori da un container: in mezzo un giovane vietnamita con un falso nome cinese. Ritratti con impietoso affetto i primi, scolpito nell’ebano il secondo. Quello che vediamo all’opera è la descrizione di una rete di relazione che contiene il dolore mentale e impedisce di perdere se stessi.
Il protagonista è un ex – clochard. Ci viene lasciato intuire che si era perso e che un grande amore lo ha riportato in un mondo in cui i legami hanno senso. Ora lustrascarpe, rende a qualcun altro l’amore che ha ricevuto (identificandosi immediatamente potremo dire, ma forse agendo naturalmente la solidarietà dei dispersi) l’ amore che  lo ha impigliato in una ragnatela di relazioni che ancor oggi lo contiene. Perché andare o meno a vedere il film?: Questo è un film per Natale, o almeno quello che vorremo che fosse un film per Natale: è un film che fa bene, cioè che fa sentire bene… a patto, naturalmente, che si ami questo autore.

Qual e’ lo specifico psicoanalitico: E’ la “rete” il centro del film, almeno quello che io vorrei sottolineare del film, la rete che cerchiamo di ricostruire artificialmente per i pazienti gravi dei servizi, per gli adolescenti che hanno perduto la propria rete naturale, la rete che perde chi emigra e chi non ha continuità nella propria esistenza.

Questa rete si ricrea naturalmente intorno al giovane, annodandosi nelle relazioni per chiudere gli strappi laceranti che si erano creati e per fermare la caduta libera che farebbe precipitare il ragazzo nella tragedia.

Questa rete ci  dà, e dà alle giovani generazioni, una volta tanto, la speranza nel futuro.

Buon Natale.

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