Cultura e Società

“El Conde” di P. Larraín. Recensione di F. Salierno

25/08/23
"El Conde" di P. Larraín. Recensione di

Parole chiave: Arte, Orrore, Vampiro, Pinochet

Autore: Flavia Salierno

Titolo del film: El Conde

Dati sul film: regia di Pablo Larraín, Cile, 2023, 110′. In Concorso, distribuito da Netflix.

Genere: commedia dark/horror


L’orrore si fa uomo. E tutto lo schifo e il male possibile. Ma anche il sarcasmo, lo sdegno, l’incarnazione della realtà che prende il sopravvento sul simbolico. Mangiatore di cuori e bevitore di sangue, il Pinochet-vampiro, che nutrendosi della vita degli uomini riesce a non morire mai. Quello che infatti muove la trama è la sua decisione di mettere finalmente la parola fine alla sua vita. Può veramente morire però chi supera il concetto stesso di limite con la grandiosità? Lo scopriremo vivendo il film: una ricostruzione tra lo storico e il fantasioso che ha il paradosso di non lasciare spazio all’immaginazione. Rende satura, infatti, la costruzione e ricostruzione della figura di un dittatore che, nella realtà, quella vera, ha eliminato migliaia di persone, scomparse nel nulla, solo perché portatrici di un pensiero diverso dal proprio. Ciò che è fantasioso si fonde e confonde con cenni di storia al punto da vedere e ascoltare il film come fosse un sogno. Ma qui il protagonista è uno. Un uomo che non faceva mistero di ammirare il generale Franco e il nazismo, e che ha messo a ferro e fuoco il Cile dal 1973 al 1990. Un film tra cinema horror, commedia, drammatico, splatter, insomma, indefinibile, e libero, viene da dire.

Un’opera d’arte, personalmente dico. Quando l’arte esprime, denuncia, e disturba. Una pellicola da assaporare con tutto il suo disgusto, perché, a volte, è proprio quello che descrive bene i rappresentanti dell’umano genere, e chi anche, come in una orrida staffetta, lo sussegue cedendone lo scettro.

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