Cultura e Società

Presentazione sezione Cinema e Psicoanalisi – L. Blandino e M. Montemurro

5/03/25
Presentazione sezione Cinema e Psicoanalisi - L. Blandino e M. Montemurro

Presentazione sezione Cinema e Psicoanalisi

Il cinema, arte delle immagini in movimento, condivide con la psicoanalisi un territorio comune di esplorazione dell’animo umano. Come finestra sull’inconscio, il mezzo cinematografico opera attraverso il registro iconico – lo stesso linguaggio dei sogni – permettendoci di accedere a dimensioni profonde della psiche umana.

La magia del cinema risiede nella sua capacità di trasportarci in una dimensione “altra”, sospesa tra realtà e sogno, dove lo spettatore può vivere un’esperienza di immersione totale. In questo spazio protetto, simile al setting analitico, le immagini diventano ponti verso l’inconscio, permettendo l’emergere di contenuti psichici altrimenti inaccessibili.

Il buio della sala cinematografica, come il silenzio della stanza d’analisi, crea quella cornice necessaria affinché creatività e immaginazione possano dispiegarsi liberamente. Attraverso i meccanismi di proiezione e identificazione, lo spettatore non è mai passivo ma partecipa attivamente alla narrazione, vivendo temporaneamente altre vite che risuonano con il proprio mondo interno. Il piacere che deriva dalla visione di un film è intimamente legato alla riscoperta della propria capacità di sentire e di entrare in contatto profondo con se stessi.

Come nel lavoro analitico il racconto di un sogno apre vie di accesso all’inconscio, così la narrazione di un film può diventare strumento prezioso per esplorare il proprio mondo interiore. In questo senso, il cinema, pur non avendo finalità terapeutiche, può fungere da catalizzatore per processi di crescita e consapevolezza personale.

Questa sezione si propone come spazio di dialogo tra cinema e psicoanalisi, dove psicoanalisti e studiosi offrono le proprie riflessioni sui film, esplorando le risonanze che le opere cinematografiche suscitano nell’inconscio collettivo e individuale. L’obiettivo è fornire una chiave di lettura che, attraverso lo sguardo psicoanalitico, permetta di cogliere le molteplici sfumature del linguaggio cinematografico e il suo profondo intreccio con la dimensione psichica.

Ludovica Blandino (blandinoludovica@gmail.com) e Mirella Montemurro (mirellamontemurro@gmail.com)

Sezione Cinema – Norme editoriali

Referenti Ludovica Blandino e Mirella Montemurro

Il testo si richiede in Arial giustificato, interlinea 1,5, senza spazi tra i paragrafi. 

Tutti i titoli dei film e eventuali citazioni vanno tra virgolette doppie.

Le recensioni dovranno contenere da un minimo di 2000 a un massimo di 7000 caratteri spazi inclusi. Tutti i contributi devono essere preceduti da una intestazione che riporti:

Autore: Nome e Cognome dell’autore del commento

Titolo: “Titolo del film” (“Titolo Originale”) – oppure per le serie tv “Titolo della serie” (“Titolo originale”)

Dati sul film: regia di Nome Cognome del regista, paesi di Produzione, data di uscita, durata (es. min 107’), attualmente in Sala oppure piattaforma streming in cui è reperibile (Netflix, Amazon Prime, Disney Channel, Mubi ecc) – oppure per le serie tv Dati sulla serie: creata da Nome e Cognome del creatore, paesi di produzione, numero di stagioni, piattaforma (Netflix, Amazon Prime, Disney Channel, Mubi ecc)

Trailer: link YouTube

Genere: documentario/commedia/drammatico/comico/thriller/horror

Per i riferimenti bibliografici presenti nel testo l’autore va segnalato tra parentesi, con anno di pubblicazione e pagina se si tratta di una citazione.

Per la bibliografia finale si chiede di seguire le indicazioni della Rivista di Psicoanalisi.

Per la voce bibliografica relativa ad un libro:

  • Musatti C. (1949). Trattato di psicoanalisi. Torino, Boringhieri.

Dei libri stranieri deve essere indicata la traduzione italiana, qualora esista, secondo questo modello:

  • Bion W.R. (1961). Esperienze nei gruppi ed altri saggi. Roma, Armando, 1971.

Per articoli pubblicati in volume:

  • Wittenberg I. (1975). Depressione primaria dell’autismo. In Meltzer D. et al., Esplorazioni sull’autismo. Torino, Boringhieri, 1977.

Per gli articoli pubblicati su riviste:

  • Servadio E. (1977). Il movimento psicoanalitico in Italia. Riv. Psicoanal., 22, 162-168.

Le testate delle riviste vanno citate con le abbreviazioni in uso sulla Rivista di Psicoanalisi (per esempio: Int. J. Psychoanal., Int. Rev. Psychoanal.).

Le opere di Freud devono essere citate nell’edizione italiana Boringhieri (O.S.F.) e nella maniera seguente:

  • Freud S. (1920). Al di là del principio di piacere. O.S.F., 9.

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