
Parole chiave: Centenario, Teramo, Levi Bianchini
REPORT EVENTO CELEBRATIVO DELLA FONDAZIONE DELLA SPI
TERAMO 7 GIUGNO 1925-2025
Gabriella Gentile, Fabrizio Rocchetto
Sabato 7 giugno 2025 presso la prestigiosa aula “Silvio Spaventa” dell’Università degli Studi di Teramo (UNITE) si è svolta la cerimonia celebrativa per il centenario della fondazione a Teramo della Società Psicoanalitica Italiana con la partecipazione del Presidente Ronny Jaffé e del Vice presidente Fabio Castriota. L’ingresso alla sala è stato preceduto da un percorso espositivo con fotografie e quadri degli studenti del Liceo Artistico Statale “G. Montauti” di Teramo.
Sono intervenuti per i saluti Marilena Rossi in rappresentanza del Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, il Presidente della Provincia di Teramo Camillo D’Angelo, il Sindaco di Teramo Guido D’Alberto, il Presidente dell’ Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Teramo Cosimo Napolitano, Gabriella di Rocco in rappresentanza del Presidente dell’ Ordine degli Psicologi d’Abruzzo Enrico Perilli, il Direttore della ASL/TE Maurizio Di Giosia, il Rettore dell’Università di Teramo Christian Corsi che nel corso del suo intervento ha annunciato per l’autunno l’avvio dei lavori per la trasformazione dell’ex ospedale psichiatrico di Teramo in una Citta della Cultura, con un investimento di 20 milioni di euro.
Il Presidente della SPI ha quindi consegnato al Rettore dell’Università di Teramo un rilievo della Gradiva come segno di ringraziamento per l’ospitalità.
Si sono quindi esibiti due giovani e brillanti allievi del Conservatorio musicale “Braga” di Teramo: Elena Calaudi alla chitarra e Michal Gorbunov alla fisarmomica che hanno suonato tre brevi pezzi per fisarmonica, chitarra e fisarmonica e chitarra
Ronny Jaffé nel discorso di introduzione alla mattinata ha ringraziato le Autorità e l’Università di Teramo nella figura del Rettore. Ha riconosciuto il ruolo fondamentale dello psichiatra Marco Levi Bianchini, primario del manicomio di Teramo che nel 1925 con lungimiranza e determinazione diede vita alla Società Psicoanalitica Italiana con il sostegno di Sigmund Freud, sebbene nel 1925 in Italia fosse presente un solo psicoanalista: Edoardo Weiss. Weiss che aveva fatto la propria analisi con Paul Federn a Vienna divenne così l’artefice della formazione della prima generazione di psicoanalisti che si costituirono in gruppo a Roma nel 1932 in coincidenza con il trasferimento della sede della SPI. Jaffé ha evidenziato il ruolo di pionieri e di esploratori di quella prima generazione. Levi Bianchini fu traduttore e divulgatore degli scritti di Freud in un periodo storico difficile nel quale per esempio non era semplice parlare pubblicamente di temi come la sessualità. Dalla sua fondazione la psicoanalisi ha fatto moltissima strada – illustrata dall’intervento del vicepresidente Fabio Castriota – che ha portato alla situazione attuale e alle nuove prospettive, temi che verranno affrontati dal Presidente nell’ intervento conclusivo della mattinata .
Gabriella Gentile ha illustrato la storia del manicomio, il contesto sociale e culturale nel quale è stata fondata la Società Psicoanalitica Italiana. Il manicomio di Teramo era nato nel 1881 come sessione dell’ospedale civile di Teramo ed arrivò ad avere oltre mille pazienti psichiatrici.
I pazienti sono i protagonisti della relazione di Gabriella Gentile con le loro storie, sofferenze in un luogo – il manicomio – spesso strumento di controllo sociale della persona più che di cura. Grazie alla disponibilità del fotoreporter Giorgio Taraschi, alle collaborazioni della Biblioteca Delfico e dell’Archivio di Stato è stato possibile ottenere e proiettare foto d’epoca, cartelle cliniche e lettere dei degenti, reperite attraverso un delicato e faticoso lavoro di ricerca. Tutto ciò per confermare la visionarietà di Marco Levi Bianchini ma anche per non dimenticare e coltivare la speranza che i luoghi di cura psichica non siano più strumenti di controllo e repressione della persona.
Fabio Castriota nella sua relazione ha evidenziato il ruolo dei fondatori della SPI coordinati da Levi Bianchini e Weiss che diedero così vita ad una delle prima società di psicoanalisi a livello internazionale (riconosciuta dall’IPA nel 1936). La SPI oggi come numero di associati è la seconda in Europa dopo quella tedesca e tra le prime per produzione scientifica. Castriota ha illustrato le tappe principali della storia della SPI. Dopo la fondazione legale della SPI del 1925, grazie ad Edoardo Weiss la società si riorganizzò successivamente a Roma nel 1932 con un nuovo statuto e con il gruppo di primi psicoanalisti, i quali per divenire soci dovevano aver completato almeno un anno di analisi personale. Edoardo Weiss fu eletto presidente e Levi Bianchini presidente onorario. Nel corso dell’intervento Castriota ha quindi illustrato le principali figure degli psicoanalisti italiani che nel corso degli anni hanno caratterizzato la storia e lo sviluppo della psicoanalisi italiana.
Francesco Saverio Moschetta psichiatra e ex-direttore del Dipartimento di Salute Mentale della ASL di Teramo, nel suo intervento ha raccontato il suo ingresso nel 1973 e la chiusura – legata alla legge Basaglia – dell’ospedale psichiatrico di Teramo avvenuta il 31 marzo del 1998. L’ospedale di cui è stato anche direttore – come ha ricordato Moschetta – in attività aveva circa 800 pazienti tra uomini e donne.
È intervenuta Lucrezia Loporcaro, neoassociata come rappresentante della nuova generazione di psicoanaliste e psicoanalisti, illustrando il contributo ricevuto dalla SPI nella propria formazione professionale, evidenziando la qualità degli insegnamenti ricevuti.
Ronny Jaffé, nella conclusione della mattinata, ha ricordato come già nel 1914 in una lettera a Ferenczi, Freud abbia riconosciuto il ruolo di Marco Levi Bianchini nella diffusione della psicoanalisi in Italia creando così di fatto un ponte tra Vienna e Teramo. Jaffé ha sottolineato l’importanza di quanto avvenuto negli anni ’90 quando la SPI ha ottenuto il riconoscimento da parte dello Stato italiano come scuola di formazione in psicoterapia. Dagli anni ’90 è avvenuta una feconda diffusione della psicoanalisi a livello scientifico in Italia. Jaffé ha evidenziato come per procedere nel futuro sia necessario non perdere il contatto con il proprio passato, un aspetto che riguarda non solo la dimensione sociale ma anche quella individuale. Ha illustrato il ruolo della psicoanalisi come strumento di cura e il rigore della formazione degli psicoanalisti impegnati oggi nel trattamento delle nuove patologie sia a livello gruppale che individuale. Ha evidenziato i principali strumenti terapeutici della cura psicoanalitica. La psicoanalisi italiana è ormai da anni conosciuta e riconosciuta a livello internazionale per i creativi contibuti scientifici dei propri soci.
Hanno moderato l’evento la giornalista Paola Peluso e Fabrizio Rocchetto membro della SPI.