Cultura e Società

Adriana Cavarero: un’intervista da leggere. S. Thanopulos  

4/09/23
Adriana Cavarero: un’intervista da leggere. S. Thanopulos  

SARAH LUCAS

Parole chiave: Cavarero, Thanopulos, intersex, identità sessuali

Adriana Cavarero: un’intervista da leggere

Sarantis Thanopulos  

Adriana Cavarero è un’importante filosofa italiana, protagonista del movimento femminista e fondatrice, negli anni Novanta, della comunità filosofica Diotima. In una sua intervista di P. Tavella sul Il Foglio del 16 agosto 2023 che vi riproponiamo, affronta il tema della differenza sessuale e dell’identità di genere in modo lucido, profondo e coraggiosamente estraneo alle mode di pensiero che hanno trasformato un campo del sapere critico in un terreno di scontro mistificante e sterile abitato da opposte ideologie.

Cavarero parla della “neolingua” che tende a imporsi sul nostro modo personale di vivere la nostra differenza e quella degli altri -nelle nostre relazioni erotico-affettive, conviviali, culturali, lavorative e politiche- uniformandoci. La neolingua cancella la differenza dei sessi e le desinenze finali, usando al loro posto l’asterisco, rappresentazione concreta di un’entità astratta a cui ci si dovrebbe omologare. Più della parola “uomo” è censurata la parola “donna”. Al punto che scollegando la maternità dalla donna si parla di “persone con utero”.

La minoranza di persone intersex, fa notare la filosofa, è assurta a “paradigma regolativo” per tutti. Nella sua prospettiva, il nuovo paradigma è ben lontano dal mettere in discussione il sistema di dominio patriarcale. In realtà lo esalterebbe perché promuove un modello identitario neutrale, fondato su un maschile autoreferenziale slegato dalla relazione erotica. Questo modello identitario proposto come “inclusivo” è intrinsecamente segnato da ciò che il difetto di fondo della cultura dell’inclusività: abolisce le differenze, perché cancella la specificità di tutto ciò che integra in un sistema, lo priva della sua alterità.

Parlando dell’“utero in affitto” Cavarero mette in evidenza una grave regressione culturale a cui si assiste nel campo della maternità. La donna è tornata ad essere uno strumento di procreazione, un contenitore al servizio di committenti: una prospettiva folle promossa dall’industria della riproduzione che riduce i bambini a soggetti producibili e scambiabili. 

L’intervista tratta in modo chiaro e rigoroso questioni determinanti per il futuro delle nostre relazioni umane. Sono questioni lasciate colpevolmente in disparte in nome di una fraintesa correttezza formale che lascia incancrenire l’incomprensione e la confusione prodotte dalla stagnazione/putrefazione di un dialogo serio sulla sessualità e sulle identità sessuali .

Stanno effettivamente avanzando nella società impostazioni identitarie dissociate dalle nostre relazioni, differenze che slegate tra di loro e non comunicanti diventano in-differenzianti. La sessualità sta diventando sempre più autoreferenziale, colpita gravemente nella sua componente femminile e progressivamente conformata a modelli maschili difensivi di natura idraulica: eccitazione e scarica. Urge un dibattito vero tra di noi (analisti e non analisti), lontano da censure e indignazioni. L’intervista a Cavarero letta con l’attenzione e il rispetto che merita, è un’occasione. Mi auguro che ci siano interventi in sede del nostro sito che si relazionino con il discorso libero e critico di questa acuta pensatrice in modo altrettanto libero e critico.   


Mai dire donna. La filosofa femminista Adriana Cavarero contro la neolingua che parla di “persone con utero” da Il Foglio, Paola Tavella, 16 agosto 2023

Ispiratrice di Elena Ferrante, Cavarero è autrice di decine di saggi sul genere e sul femminismo. “Eliminando la parola donne si elimina il soggetto che ha davvero compiuto la rivoluzione”. Intervista

Elena Ferrante l’ha indicata come ispiratrice dell’Amica geniale, solo un esempio dell’ammirazione e dell’importanza riconosciute alla filosofa politica femminista Adriana Cavarero. Fondatrice, negli anni Novanta, di Diotima, comunità filosofica che ha influito su generazioni di pensatrici, attiviste, artiste e politiche in tutto il mondo, Cavarero ha insegnato all’Università di Verona e pubblicato, fra l’altro, Il pensiero della differenza sessuale e Tu che mi guardi, tu che mi racconti. Filosofia della narrazione. Ora Castelvecchi ripropone tutta la sua opera, oltre al nuovo Donne che allattano cuccioli di lupo, mentre a dicembre Mondadori manderà in libreria Essere una donna (titolo provvisorio). 

Qui l’articolo: https://www.ilfoglio.it/societa/2023/08/16/news/mai-dire-donna-la-filosofa-femminista-adriana-cavarero-contro-la-neolingua-che-parla-di-persone-con-utero–5590326/amp/

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