Cultura e Società

“Dietro l’aggressività il malessere depressivo di dover sempre apparire” Corriere Romagna, 18/11/2022. Intervista a C. Carnevali

25/11/22
"Dietro l’aggressività il malessere depressivo di dover sempre apparire" Corriere Romagna, 18/11/2022. Intervista a C. Carnevali

STUART SEMPLE 1980

Parole chiave: violenza, disagio giovanile, social, depressione

«Dietro l’aggressività il malessere depressivo di dover sempre apparire». Corriere Romagna,18/11/2022. Intervista a Cinzia Carnevali

Uno scontro violento nel centro storico di Rimini tra ragazzi delle scuole medie finisce su Tik-tok e sulla Rai. Cinzia Carnevali, a partire da questo episodio, riflette, in questo articolo, sul disagio giovanile e sull’influenza negativa dei social nel creare una rappresentazione della realtà falsa e basata sull’apparire. La mancanza di relazioni significative capaci di rispondere a bisogni profondi dei ragazzi e l’assenza di socialità rendono i più giovani fragili e facilmente condizionabili dai mezzi di comunicazione. (Maria Antoncecchi)

Erika Nanni intervista Cinzia Carnevali, Psicoanalista della Società Psicoanalitica Italiana (SPI) e International Psychoanalytical Association (IPA)

E’ un malessere depressivo che non trovando alcun modo per manifestarsi viene espresso tramite l’aggressività Secondo la psicologa, psicoterapeuta riminese Cinzia Carnevali episodi di violenza come quello che ha visto protagonista il tiktoker 12enne sono il frutto di mancanza di ascolto, dell’assenza di strumenti con cui esprimere «quelle fragilità che tutti abbiamo dentro, che nell’età dell’adolescenza sono così permeanti. Sono parti di noi stessi che andrebbero curate, che bisognerebbe aiutare a crescere, e che così invece si soffocano». Ad aggravare il disagio e a rendere più pressante l’urgenza di nascondere parti del sé che non si riescono a comprendere ci sono i social, Internet. «Condizionano i giovanissimi in maniera profondissima, fino a rappresentare per loro una seconda realtà, una realtà parallela con cui rapportarsi e in cui bisogna apparire. Conta solo questo: l’apparenza, apparire bella, apparire forte, cosa che non ha niente a che vedere con l’essere. E che se combinata con il narcisismo può avere effetti devastanti». Perché la realtà che appare, anche quella del successo, dei soldi facili, «poi un giorno crolla, e a quel punto il crollo depressivo, con droga e alcol è un problema serio». I soldi facili, così attraenti, la psicologa sottolinea che possono avere un effetto incentivante ancora maggiore in ragazzini che provengono da famiglie, come quelle immigrate, in cui il riscatto ha un rilievo più eminente che in altri contesti familiari. «Il ragazzo parla così della madre («basta che porto i soldi casa», n- dr) perché è lui che percepisce questo messaggio, estremizzandolo, magari non cogliendolo nella sua interezza, come conseguenza della mancanza di comunicazione tra genitori e figli». Le ragioni del disagio e della «crisi di valori» dipendono, secondo la psicoterapeuta, «da un sistema sociale carente nel trasmettere i valori di collaborazione tra i ragazzi, da un sistema che non riesce a dare loro modo di esprimersi in maniera creativa. È come non poter ricevere cibo e nutrimento che li fa sentire con la pancia piena». La soluzione, secondo la professionista, non è però la punizione, ma « creare spazi e luoghi di incontro». E lancia un monito: «Non si sottovaluti la rissa. E se la prossima volta ci fosse un coltello?».  

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