La Cura

Approccio semeiologico all’istituzione psichiatrica. D. De Martis e F. Petrella

2/11/21
Progetto di Ascolto Psicoanalitico Covid 19 4

Parole chiave: istituzione; psichiatrica; psicoanalisi; semeiotica

Abstract: Una vasta letteratura psichiatrica e sociologica ha dimostrato, soprattutto attraverso lo studio delle interazioni a livello microsociale, l’esistenza di una fenomenologia morbosa indotta dall’istituzione. Frutto di un compromesso fra istanze espulsive e istanze conservative, gli autori propongono quindi un’interpretazione in termini sintomatologici dell’istituzione psichiatrica. Nel tentativo di costituire, in base ad un’ottica psicoanalitica, alcuni criteri metodologici, la questione istituzionale viene affrontata secondo una triplice prospettiva:
1) la considerazione del fatto istituzionale inteso come sintomo della società che lo esprime e lo condiziona
2) il paziente o un gruppo di pazienti intesi come sintomi dell’istituzione stessa
3) l’istituzione ed i suoi fenomeni intesi come una sorta di esperienza psicodrammatica ove il sintomo circola mediante una serie di reciproche identificazioni.

(1971). Rivista Psicoanal., (17)(1):67-81


Approccio semeiologico all’istituzione psichiatrica
Dario De Martis and Fausto Petrella


Introduzione
Solo in epoca relativamente recente sono diventate frequenti le osservazioni sistematiche dell’influenza che l’istituzione
psichiatrica ha sui sintomi che essa è destinata a curare. Eppure da sempre quest’influenza è stata sottolineata, anche a
livello di coscienza popolare, che ha attribuito all’istituzione psichiatrica che le società civili hanno creato un preciso ruolo patogeno. Tutta una letteratura psichiatrica e sociologica, da Stanton e Schwartz sino a Goffman, ha dimostrato,
soprattutto attraverso lo studio delle interazioni a livello microsociale, l’esistenza di una fenomenologia morbosa indotta dalla situazione manicomiale, interpretata ora come risultato di disturbi nei rapporti fra i membri dell’équipe curante ora come effetto a livello individuale di un certo assetto sociale dell’istituzione. Sul piano metodologico queste ricerche si sono svolte facendo riferimento o all’ambito teorico della psichiatria interpersonale di ispirazione sullivaniana (come nel caso di Stanton e Schwartz), ampiamente influenzata dalla psicoanalisi, ovvero assumendo l’istituzione come un dato di fatto, a partire dal quale si potevano spiegare una serie di comportamenti, ideologie, atteggiamenti e pregiudizi da parte dei membri dell’istituzione stessa, dal medico sino ai degenti, incluse alcune manifestazioni sintomatologiche. Il modello esplicativo che considera primaria l’istituzione e secondarie le manifestazioni in essa osservabili, è di tipo sociologico.
Può apparire interessante osservare come nella pur ricca letteratura psicoanalitica il tema dell’istituzione psichiatrica sia
stato notevolmente trascurato e, con esso, quello dei rapporti fra il sintomo morboso e l’apparato medico e organizzativo messo in atto dalla società per curarlo o almeno contenerlo. D’altro canto, proprio alla psicoanalisi freudiana si deve una modalità totalmente nuova di accostamento e comprensione delle manifestazioni morbose; e lo stesso Freud ci ha fornito, a partire da Psicologia delle masse e analisi dell’Io, una serie di tentativi di applicazione del metodo analitico ad alcune istituzioni… Leggi tutto l’articolo

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