La SPI

Breve storia del Centro di Psicoanalisi di Palermo

24/03/11

(a cura di Malde Vigneri)

Il Centro Psicoanalitico di Palermo, Sezione siciliana della Società Psicoanalitica Italiana, fu costituito nel 1978 e ratificato legalmente l’11 luglio del 1980. I soci fondatori furono: Francesco Corrao, Aldo Costa, Fernando Riolo, Laura Sinatti.
Per quanto l’avvio del Centro risalga agli ultimi decenni del secolo scorso, tuttavia la Psicoanalisi in Sicilia ha radici antiche. Freud stesso ne segnò le prime tracce in uno storico viaggio a Palermo in compagnia del collega ed amico Ferenczi nell’estate del 1910. Confortato dall’ospitalità del Weinen’s Hotel de France sito nella alberata Piazza Marina, Freud iniziò a scrivere il “caso Schreber” che ancora oggi può essere considerato un rivoluzionario capolavoro clinico.

Il pensiero di Freud fu importato stabilmente in Sicilia da Alessandra Wolff Tomasi di Stomersee che fu tra i pionieri della scuola psicoanalitica siciliana. Nata a Nizza da una antica famiglia tedesca insediata nel Baltico naturalizzata russa e resa nobile da Pietro il Grande, trascorse i primi anni di vita frequentando il Palazzo d’Inverno a San Pietroburgo dove il padre, Barone Boris Wolff Stomersee, era alto dignitario al servizio di Nicola II. Ai primi moti della grande rivoluzione russa la famiglia dislocò da San Pietroburgo a Stomersee, dove, in un vivace clima di mutamenti storici e di travagli politici, Alessandra si lasciò attrarre e conquistare da una nuova disciplina, la Psicoanalisi, a cui si dedicò con grande passione. Portata a termine una approfondita formazione presso l’istituto Psicoanalitico di Berlino, allora diretto da Karl Abraham, dopo analisi didattiche con Felix Böhm, Max Eitingon e Hans Liebermann, Alessandra iniziò la propria attività professionale a Stomersee con il famoso caso S., che costituirà argomento del lavoro scientifico presentato ad Edoardo Weiss nel ‘36 per l’acquisizione del titolo di psicoanalista. Dagli anni ’40 in poi consolidò profondi rapporti culturali con Edoardo Weiss e con gli altri pionieri della psicoanalisi italiana: Cesare Musatti, Nicola Perrotti ed Emilio Servadio. Con loro collaborò a rifondare nella sede nazionale di Roma la Società sopita negli anni di guerra e dal fascismo; e fu l’unica donna a rivestire, dal ’54 al ’59, la carica di Presidente della Società Psicoanalitica Italiana.. Contribuì all’organizzazione di congressi nazionali ed internazionali presentando importanti contributi fra i quali “Sviluppi della diagnostica e tecnica psicoanalitica” in cui viene anticipato il concetto clinico di “struttura borderline”.

Alessandra Tomasi scrisse pochi ma interessanti e accurati lavori:
– Sviluppi della diagnostica e tecnica psicoanalitica.
Relazione tenuta al I Congresso della S.P.I. – 22-23- ottobre 1946, Rivista di Psicoanalisi, n. 2, 1946
– L’aggressività nelle perversioni, II° Congresso (Narcisismo aggressivo), Roma – 1950
Le componenti preedipiche dell’isteria d’angoscia, Rivista di Psicoanalisi, n. 2, 1956.
– Necrofilia e istinto di morte (Osservazioni su un caso clinico), Rivista di Psicoanalisi, n. 3, 1956.
– La spersonalizzazione, Allocuzione introduttiva al XXI Congres des Psychanalystes des langues Romanes, Roma, 7-9 aprile 1960, Rivista di Psicoanalisi, n. 1, 1961.
– Uno spostamento e due meccanismi di difesa per il sorgere della nevrosi ossessiva,
Presentato al Centro di Psicoanalisi di Palermo, 1984, pubblicato (a cura di Malde Vigneri) con il titolo “Il patto con il diavolo” nella Rivista di Pasicoanalisi, 2/2008.
– Il caso di Licantropia (a cura di Malde Vigneri), pubblicato nella Rivista di Psicoanalisi, 2/2008.
La principessa, che morì in tarda età, ad 86 anni, nel palazzo di Via Butera, il 22 giugno del 1982, fu amatissima dai pazienti e dagli allievi che numerosi si riunivano attorno a lei e che ancora oggi la ricordano e la celebrano con grande stima ed affetto. Di tutti, uno in particolare, Francesco Corrao, ne accolse l’eredità analitica facendosi promotore nel 1978 della fondazione del Centro Psicoanalitico di Palermo che oggi ferve della stessa passione scientifica dei pionieri che gli diedero vita.

Francesco Corrao, allievo della principessa ed uomo di grande levatura culturale, nacque a Palermo, dove ha sempre vissuto, il 14 dicembre 1922. Si iscrisse all’Università all’età di 16 anni, si laureò in Medicina e Chirurgia nel 1948, e si specializzò in Neuropsichiatria nel 1952 discutendo una tesi “Sull’angoscia”.
Nel 1952 portò a compimento l’analisi personale, iniziata nel 1945 con la Principessa di Lampedusa, e il training presso l’Istituto di psicoanalisi romano, diventando Membro Associato della SPI. Nel 1955 divenne Membro Ordinario e nel 1960 Didatta con funzioni di Training.
Negli anni che vanno dal 1969 al 1974 fu Presidente della Società Psicoanalitica Italiana, e tra il 1980 e il 1984 ne fu Segretario Scientifico Nazionale.
In quegli anni, come Segretario Scientifico, Corrao curò il programma tematico del Congresso Nazionale di Psicoanalisi di Taormina (1980) su “La relazione analitica”, e quello del Cinquantenario (Roma, 1982) dedicato a “Terapia e conoscenza”. In quello stesso periodo (1981-82), come direttore della Rivista di Psicoanalisi curò il monumentale numero monotematico dedicato a Bion, il cui pensiero aveva egli stesso introdotto in Italia, curando negli anni 60-70 la traduzione delle sue opere.
Nel 1978 Corrao promosse la fondazione ufficiale al Centro di Psicoanalisi di Palermo di cui fu Segretario Scientifico e successivamente Presidente, fino all’anno della sua morte (1994).
Oltre al Centro di Psicoanalisi di Palermo diede vita al Centro Ricerche Psicoanalitiche di Gruppo promuovendo i primi gruppi esperienziali, secondo la tecnica bioniana, e un’intensa attività di Seminari e Convegni; avviò l’attività di ricerca clinica sui gruppi anche a Roma dando vita al Centro di gruppo “Il Pollaiolo” e poi all’Istituto Italiano di Psicoanalisi di Gruppo (IIPG).
Gli scritti di Corrao, estremamente colti e raffinati e dal rigoroso e profondo pensiero analitico, sono stati raccolti dai suoi allievi Fernando Riolo e Lucio Sarno, con la collaborazione della moglie Teresa Corrao, in una pubblicazione in due volumi “Orme – Contributi alla psicoanalisi”, Raffaello Cortina Editore, 1998.

Dopo la Principessa e Corrao, il Centro subì la perdita di altri tre valenti psicoanalisti: Laura Sinatti (1982), Enza Pulino ( ), Francesco Siracusano (2007).
Laura Sinatti era nata a Firenze nel 1931, e dopo gli studi di Medicina si era specializzata in Psicologia Clinica alla Università del Sacro Cuore di Milano. Iniziò a lavorare al Centro medico psico-pedagogico del comune di Milano, seguendo una vocazione che la portava ad interessarsi in particolare dei bambini. Iniziato nel 1965 il “training” presso l’Istituto milanese di psicoanalisi, continuò a lavorare con i bambini in una struttura medico-pedagogica svizzera (a Stabio) dove accumulò esperienza seguendo anche un gruppo terapeutico di bambini psicoticì. Terminata l’analisi personale si trasferì nel 1971 a Palermo, dove, oltre a lavorare come analista di adulti e di bambini, diresse anche per cinque anni il Centro medico-psico-pedagogico dell’Ente per la protezione morale del fanciullo. Dal 1975 fu membro associato della S.P.I.
La sua figura di analista è ricordata per la sua partecipazione diligente e costante ad ogni attività societaria, per la sua grande capacità empatica, per la sua personalità serena e pacata, e per la profonda intelligenza, in grado di perseguire sempre con determinazione la “verità” clinica.

Francesco Siracusano, nacque a Lipari nel 1919. Psicoanalista con funzioni di training della SPI e dell’IPA, è stato Presidente del Centro di psicoanalisi di Palermo.(1994-1998).
E’ stato per molti anni Presidente dell’I.I.P.G.; docente di Psicologia Sociale presso la facoltà di Scienze Politiche di Messina; docente di Psicoterapia nelle scuole di specializzazione di Psichiatria ed Igiene Mentale dell’Università di Messina È stato socio fondatore e presidente della sezione siciliana della Società di Psicoterapia Medica.
Ha sostenuto la nascita del Laboratorio psicoanalitico “Vicolo Cicala” di Messina, di cui è stato presidente onorario profondendo generosamente la sua vivacità intellettuale e la sua umanità.
Originale continuatore del pensiero di Freud e di Matte Blanco, ha saputo coniugare la psicoanalisi con le più stimolanti ed eterogenee espressioni della cultura umanistica e scientifica senza mai trascurare la dimensione delle dinamiche sociali. Morì nel 2007.

Fernando Riolo, seguì a Siracusano nella guida del Centro. Nato nel 1946 ad Agrigento, Riolo studiò filosofia all’Università di Firenze e si laureò a Palermo con una tesi dal titolo “Il problema dell’Io in psicoanalisi”. Conseguì successivamente la specializzazione in psicologia e lavorò per alcuni anni nelle istituzioni psichiatriche. Terminata l’analisi personale con Corrao, divenne membro della Società Psicoanalitica Italiana nel 1976. Fu co-fondatore del Centro di Psicoanalisi di Palermo nel 1978. Partecipò, con Corrao, allo sviluppo dei Centri Ricerche di gruppo di Palermo e Roma, conducendo per molti anni esperienze di gruppo e seminari.
Ha ricoperto negli anni numerose funzioni nella Società: Redattore della Rivista di Psicoanalisi; Segretario Scientifico del Centro di Palermo (1986-1994) e Segretario Scientifico nazionale della S.P.I. (1990-1992). Dal 1992 è analista con funzioni di training e didatta dell’Istituto di Training della S.P.I. Negli anni 1996-2000 è stato Segretario del training della I Sezione romana dell’I.N.T.. Negli anni 1998-2000 è stato Presidente del Centro di Psicoanalisi di Palermo; e dal 2005 è Presidente della S.P.I.
Autore di un numero importante di pubblicazioni in Italia e all’estero, Riolo è noto per i suoi studi sul sogno, sulla teoria psicoanalitica e su Bion, di cui ha sviluppato in particolare la teoria delle trasformazioni. E’ stato presente con apprezzate relazioni in tutte le evenienze congressuali della S.P.I. Con precisione scientifica e profonda dedizione alla psicoanalisi e al Centro di Palermo, mantiene vivo il lascito di Corrao.

Preziosi, per l’arricchimento del Centro, sono stati e sono il pensiero di Aldo Costa, di Giuseppe Di Chiara e Lucio Sarno, che vivono attualmente a Milano, di Paola Camassa, di Riccardo Romano, di Malde Vigneri, di Amedeo Falci.
Dal tempo della sua fondazione il Centro si è andato arricchendo per numero di Soci e per volume e qualità di attività seminariali e congressuali.
Ricordiamo il contributo all’organizzazione scientifica del IV Congresso Nazionale della SPI, che si svolse a Taormina nel 1980 sul tema, allora anticipatorio, della “relazione analitica”; e nella cui occasione poté avere luogo la presentazione ufficiale del Centro.
Ma già a partire dalla fine degli anni Settanta erano stati inaugurati i Colloqui di Psicoanalisi di Palermo, che hanno continuato ad animare fino ad oggi la vita culturale della Società Psicoanalitica Italiana. La sequenza dei loro temi indica una linea di ricerca sui fattori fondamentali della disciplina psicoanalitica, quali oggetto di studio del Centro: “Lo statuto del Paziente” (1978); “Memoria e oblio” (1982); “Del genere sessuale” (1988); “Sulle passioni” (1989); “Melanconia” (1991); “Analisi dei sogni” (2002); “Inconscio” (2008).
I principali lavori dei Colloqui sono stati quasi tutti pubblicati: nella Rivista di Psicoanalisi (“Lo statuto del Paziente”; “Memoria e oblio”); in Gruppo e Funzione Analitica (“Sulle passioni”); in volumi monografici (“Del Genere sessuale”, a cura di M. Vigneri e L. Russo, Ed. Borla;. “Analisi dei Sogni”, a cura di F. Riolo, Ed. Franco Angeli).
Tra le altre attività a carattere nazionale e internazionale, si svolsero a Palermo: il Congresso di Psicoanalisi di Gruppo su Bion, “Senso, mito, passione” (1982); il Colloquio Italo-Francese “Del controtransfert: ambiguità semantiche, usi, abusi, prospettive teoriche”, con relazioni di André Green, Lucio Russo e Fernando Riolo (1997).

Presidenti del C.P.P. (anno 2008)

1978-1982 Alessandra Stomersee (Presidente onorario)
1982-1994 Francesco Corrao
1994-1998 Francesco Siracusano
1998-2002 Fernando Riolo
2002-2005 Aldo Costa
2005 Riccardo Romano

Soci del C.P.P. (anno 2008)

MEMBRI ORDINARI CITTA’ FUNZIONI SOCIETARIE RICOPERTE
Paola Camassa (AFT) Palermo Segretario Ammin. CPP (1996-1998)
Segretario Scientifico CPP (2001-2004)
Rappr. Comm. Ordinariato SPI (2005-2007)
Redattore Riv. di Psicoanalisi (1997-2001; e dal 2005)
Aldo Costa (AFT) Palermo Segretario Scientifico CPP (1996-1998)
Presidente CPP (2003-2006)
Amedeo Falci Palermo Segretario Scientifico CPP (2005-2008)
Comm. Membri Ordinari SPI (2001-2004)
Maurizio Guarneri Palermo Segretario Amm. CPP (2001-2004)
Tesoriere CPP (1996-1998)
Diletta La Torre Messina Consigliere CPP (2001-2004)
Rappr. Comm. Intercentri SPI (2001-2005)
Laura Nastri Palermo Tesoriere CPP (1999-2002)
Giovanna Ratto Palermo Comm. Stampa SPI (2003-2004)
Tesoriere CPP (dal 2004)
Fernando Riolo (AFT) Palermo Segretario Scientifico CPP (1986-1994)
Presidente CPP (1999-2002)
Presidente SPI (dal 2005)
Riccardo Romano (AFT) Catania Consigliere CPP (1999-2000)
Segretario Comm. Associatura SPI (2005-2009) Presidente CPP (dal 2005)
Gabriella Russo Palermo Rappr. Comm. Intercentri SPI (1999-2004)
Consigliere CPP (dal 2009)
Giorgio Serio Palermo Rappr. Comm. Intercentri SPI (2005-2006)
Segretario Amm. CPP (2007-2008)
Segretario Scientifico CPP (dal 2009)
Malde Vigneri (AFT) Palermo Segretario Amm. CPP (1999-2000)
Comm. Membri Ordinari SPI (1998-2000)
Segretario Commissione Intercentri ( )
Segretario Amministrativo SPI (2001-2005)
Segretario Comm. Deontologica SPI (2005-2009)

MEMBRI ASSOCIATI CITTA’ FUNZIONI SOCIETARIE RICOPERTE
Alfonso Accursio Palermo
Diego Bongiorno Palermo
Aurelio Calafiore Palermo Tesoriere CPP ( )
Rosaria Capillo Palermo
Salvatore Castorina Catania Consigliere CPP ( 2005-2007)
Natale Catinella Messina
Concetta Celi Messina
Emilia Colajanni Palermo Tesoriere CPP (2003-2006)
Segretario amministrativo (dal 2009)
Eleonora Cutaia Palermo Consigliere CPP (2007-2008)
Francesca D’angelo Palermo
Roberto Fiorentino Messina
Giuseppe Grassi Catania
Serena Indovina Palermo Consigliere CPP (1996-1998)
Rosa Lo Baido Palermo Segretario Amm. CPP (2003-2006)
Membro Comm. Stampa SPI (1998- )
Rappr. Comm. Intercentri SPI (2005-2007)
Giuseppina Mendorla Catania
Daniela Moggi Palermo
Alessandra Randazzo Palermo Rappr. Comm. Intercentri SPI (dal 2005)
Daniela Rao Camemi Palermo
Andrea Rapisarda Catania
Patrizia Salatiello Palermo
Marina Terrana Palermo

Appendice
INTERVISTE

Degli inizi della Psicoanalisi e della storia antecedente la costituzione del Centro abbiamo testimonianza diretta tramite brevi interviste (a cura di Malde Vigneri).

Intervista a Giuseppe Di Chiara.
“Il Centro fu fondato nel ’78, ma la sua storia ebbe inizio molto prima” racconta Di Chiara (trasferitosi a Milano da Palermo nel 1976) che così ricorda il primo incontro con Francesco Corrao, discepolo della Principessa di Lampedusa: “Contattai Corrao agli inizi degli anni ’60, nell’Istituto di Piazza Ranchibile. Avevo 27 anni ed ero tirocinante all’Istituto di Igiene dove mi occupavo di immunologia. Avevo grande interesse per la psicoanalisi e mi specializzai in psichiatria per suggerimento di Corrao. Divenni allievo interno frequentatore dell’Ospedale Psichiatrico, che allora era diretto da Barbato. Nel 1965 iniziai l’analisi con Corrao”.
Nel ricostruire brani del proprio training, Di Chiara richiama alla mente i primi colloqui per l’ammissione al ruolo di candidato svolti con Nicola Perrotti e Lydia Gairinger. Ricorda come la Gairinger gli avesse chiesto delle motivazioni che lo spingevano a fare domanda alla SPI e come lo avesse messo all’erta sulla complessità delle dinamiche di gruppo, che avrebbe dovuto affrontare anche con i colleghi. Di Nicola Perrotti rammenta la grande attenzione clinica e l’avvertimento della difficoltà a comprendere a fondo i complessi universi psichici dei pazienti.
Di Chiara parla a lungo dei periodi antecedenti alla creazione del Centro, i tempi storici della Principessa e del suo allievo Francesco Corrao. Rammenta l’atmosfera di grandi cambiamenti che erano in corso in quegli anni nella SPI: ricorda come Francesco Corrao fosse divenuto Didatta per decreto della Commissione Svizzera, attivata in seguito alla segnalazione di Anna Freud, della Bonaparte e della Principessa di Lampedusa che lamentavano il barrage posto dagli anziani sulla nomina di nuovi didatti. In quel periodo furono anche sanciti gli standard psicoanalitici a 4 sedute.
Di Chiara ricorda poi l’ingresso di Aldo Costa e Fernando Riolo, grazie al quale si costituì un primo fertile gruppo intorno a Corrao. Di quegli anni che precedettero la costituzione del Centro sottolinea la sperequazione tra il clima culturale romano cui Corrao era chiamato a partecipare e l’atmosfera di Palermo, dove conveniva socialmente nascondere la professione di psicoanalista, anche se grande era la richiesta da parte dei pazienti.
La principessa riceveva i neoanalisti a casa propria in via Butera. Di Chiara ricorda ancora il grande nastro rosso con cui era collegato il campanello per chiamare il cameriere. Sui rapporti della Principessa con Corrao, Di Chiara rimane riservato. Forse, commenta, la principessa non appoggiò come avrebbe dovuto il proprio allievo.
Corrao mantenne sempre il proprio rapporto con Roma, importandovi la propria discendenza “mitteleuropea”: Palermo infatti aveva una scuola che proveniva direttamente da Berlino e da Weiss.
A Corrao si deve la traduzione italiana di Meltzer di cui Di Chiara curò l’introduzione, e la diffusione in Italia del pensiero di Bion e dell’attenzione ai gruppi. Il nucleo nascente dei primi psicoanalisti palermitani (Corrao, Di Chiara, Costa, Riolo) cui si aggiunsero la Sinatti (giunta da Firenze e che si occupava di psicoanalisi infantile) e Siracusano (messinese allievo di Matte Blanco), si riuniva nel cuore della settimana nelle ore serali, dopo le 21.30. Si leggevano e si studiavano i testi. A Palermo si andava costruendo una delle matrici fondanti della psicoanalisi in Italia.
“Nel ’76” continua Di Chiara “mi trasferii a Milano per ragioni familiari ma anche per potere usufruire di un contatto più europeo. Con mia moglie Elga provammo a stare a Roma, dove avevo tenuto delle lezioni. Avevamo pensato anche a Trieste, ma ci decidemmo infine per Milano dove esisteva l’Istituto e dove lavoravano De Simone e Gaburri, Nissim, Barbieri, Lopez, Fornari. Milano ferveva di interessi scientifici in un clima cosmopolita. Vi era ampia richiesta da parte dei pazienti. I primi vennero persino a contattarmi a Palermo.
I Centri nacquero dalla riforma del ’74, la “seconda” riforma che ebbe vita proprio sotto la presidenza di Corrao, per contrastare l’oligarchia degli Istituti di training. Si cominciò a fare strada l’evenienza di didatti che cominciarono a lavorare nei Centri, anche se tale consuetudine si affermò con una certa lentezza, per la predilezione della frequentazione degli Istituti (di Roma e Milano, n.d.c.)
L’occasione del primo incontro con il centro di Palermo e il resto d’Italia ebbe luogo nel ’78 in occasione del I Colloquio dal titolo ‘Lo statuto del paziente nella relazione analitica’ che diede inizio ad una tradizione del Centro di Palermo di altissima qualità e di grande apprezzamento di pubblico”.

Intervista a Teresa Vittorelli, moglie di Francesco Corrao.
“Aveva un grande interesse per la filosofia ancora prima della laurea” così Teresa Corrao ricorda il marito e lo studioso, “seguì assiduamente Ferretti, noto filosofo palermitano, tanto da rimandare la laurea. Ferretti, affascinante docente le cui lezioni raggruppavano un grande numero di studenti, aveva studiato a Parigi e si interessava a quanto concerne l’infanzia ed il rapporto del neonato e il seno. Francesco era attratto dalle coincidenze con le teorie psicoanalitiche. Amava molto anche Antonio Renda, per le sue pagine sull’introspezione e sul soggettivismo. Alla fine degli anni ’40 conobbe la principessa e nel ‘49 cominciò a studiare Freud in tedesco con lei. Aveva incontrato la Lampedusa nei circoli intellettuali organizzati da Giuseppe Tomasi. Francesco era affascinato dal modo in cui Tomasi commentava Shakespeare ed il “Tristano e Isotta”. Con la Lampedusa iniziarono gruppi di studio cui partecipavano anche altri psichiatri palermitani come Biondi e Conigliaro, che divenuto psicoanalista si trasferì a New York. Si parlava ovviamente di Freud e molto anche di Abraham. Francesco leggeva e studiava moltissimo. Si abbonò all’International Journal e al Quarterly, e discuteva gli articoli col gruppo. Fu proprio allora che cominciò a interessarsi alle dinamiche dei gruppi, forse perché la Lampedusa era un leader difficile: spingeva a creare fra i partecipanti gelosie e competizioni, facendo confronti e creando difficoltà di rapporti.
Nel ’51 – prosegue la signora Corrao – Francesco si associò alla SPI e nel ’53 diventò ordinario. Fece un’analisi di controllo con Perrotti che lo sollecitò a trasferirsi a Roma, ma lui intendeva restare a Palermo e crearvi una scuola. Amava molto la Sicilia, – dice ancora la signora Corrao – ma era come se ne fosse testimone, come se ‘stesse a guardare’. Non aveva molti scambi, viveva piuttosto isolato in una sua turris eburnea, credo anche perché il suo pensiero affinato dalla frequentazione dei filosofi non trovava adeguati interlocutori.
I rapporti con la Lampedusa erano complessi e non propriamente ottimi, anche per le contrastanti ideologie politiche. Corrao si proclamava comunista, cosa che la Lampedusa non amava molto per i suoi tragici trascorsi storici. Così più che una condizione di appartenenza si andava creando tra loro una sorta di competizione intellettuale. La Lampedusa era anche molto gelosa dell’ottimo rapporto tra Corrao e la Iliyaschenko. Corrao pensava che la principessa avrebbe dovuto sostenerlo di più.
Teresa Corrao parla a lungo del successivo “fiorire professionale” del marito, dei primi pazienti (ricorda in particolare una ragazza inviata dalla Lampedusa e due fratelli di Caltanissetta), dei rapporti con Francesco Orlando, della frequentazione della Clinica Psichiatrica diretta da Coppola con un rigido indirizzo organicista.
In quegli anni lavorò anche al Tribunale dei Minorenni, collaborando con il grande pediatra Roberto Burgio e occupandosi di bambini abbandonati.
Negli anni ’70 iniziò il suo interesse verso i gruppi, con un attento lavoro a Roma con Soavi. Contemporaneamente all’Ospedale Psichiatrico di Palermo organizzò i primi gruppi Balint seguiti con entusiasmo da medici e vari studiosi, come Maria Pagano e Vittorio Terrana. Corrao introdusse la conoscenza di Bion in Italia, favorì lo studio della Klein e di Lacan. Assunse molteplici ruoli societari: Presidente della SPI dal ’69 al ’74, Segretario scientifico dall’ ’80 all’ ’84.
“Il suo impegno con la psicoanalisi si è andato allargando a macchia d’olio” conclude la signora Corrao, concedendosi infine un ricordo personale: “Quando mi chiese di sposarlo – racconta – mi disse: ‘Io farò il possibile per farti felice, però il mio interesse principale sarà sempre la psicoanalisi’. E così è stato”.

Intervista a Francesco Siracusano
“Iniziai a studiare Freud” racconta Siracusano “quando ero allievo ed assistente di Pisani, direttore della Clinica delle Malattie Nervose e Mentali e amatore della psicoanalisi. In quei primi anni ad un Congresso incontrai Leonardo Ancona che mi parlò di Matte Blanco. Mi orientai verso la psicoanalisi. Feci i colloqui di selezione con Corrao, Bartoleschi e Perrotti che per la verità avevo già conosciuto e apprezzato tramite Pisani.
Anche Corrao mi aveva già contattato perché interessato al test T.A.T. di cui avevo avuto i protocolli direttamente da colleghi americani. Era un’atmosfera diversa quella di allora” precisa Siracusano, “non vi è alcun paragone con il clima inquisitorio che si è andato instaurando successivamente. Allora qualsiasi incontro era improntato ad un reciproco rispetto pieno di cordialità e di garbo”.
Siracusano evoca con grande piacere l’incontro con Matte Blanco, l’analisi a Roma con lui, i Seminari in via Salaria. Ricorda anche come al primo suo anno di Seminari, l’Istituto di via Salaria e l’Istituto di Lungotevere delle Navi furono riuniti. Ebbe così come docenti anche i didatti dell’altro Istituto. “Servadio fu molto gentile” ricorda Siracusano “al primo incontro ci fece visitare, in una atmosfera calorosa e accogliente, il loro Istituto”.
Parla infine della Psicoanalisi in Sicilia: “L’idea di costituire il Centro di Palermo fu di Corrao. Ci incontrammo a Palermo in casa di Corrao, accolti dall’ospitalità gentile e signorile di Teresa Corrao. Eravamo oltre a Corrao, Di Chiara, Aldo Costa, Fernando Riolo, Laura Sinatti ed io. Cominciammo così, ci riunivamo il venerdì sera ed il sabato e poi io tornavo a Messina (ero sempre in viaggio poiché andavo a Roma per le supervisioni, oltre che con Corrao, con Paolo Perrotti e con Tagliacozzo).
Per circa un anno vennero anche da Napoli, D’Errico e Turra. Ricordo anche un incontro a casa della Principessa. “La principessa” rievoca Siracusano “ogni anno invitava i Soci al suo ‘Palazzo’ (in realtà era l’appartamento in via Butera n.d.r.). Ricordo il tavolo preziosamente apparecchiato, il leggio d’epoca dove lei andava sfogliando le pagine del suo lavoro. Al termine della lettura veniva offerto un aperitivo rinforzato con un ottimo vino francese. La nostra ospite teneva a dirmi che le era stato donato da un produttore che lo aveva preparato e imbottigliato apposta per lei. Ricordo l’indimenticabile volta in cui lesse il lavoro sulla licantropia. Partecipavamo tutti con grande passione alle riunioni, portando a turno un lavoro che veniva letto e commentato”.
Dopo aver sottolineato la crescita del Centro negli anni ed il cambiamento del clima con l’aumento del numero di Soci, Siracusano, con l’usuale stile affettuoso e gentile, si commiata dall’intervista ricordando i graditissimi inviti a casa Corrao nelle belle estati di Cefalù.

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