Cultura e Società

la Repubblica, 27 marzo 2019 Indifferenti, apatici, disumani dieci grandi film finiscono sul lettino dello psicoanalista di A. Di Cori

29/03/19

la Repubblica

mercoledì 27 marzo 2019

SOCIETA’

Palazzo delle Esposizioni

Indifferenti, apatici, disumani dieci grandi film finiscono sul lettino dello psicoanalista

ARIANNA DI CORI

 

 Introduzione: Umano/Disumano è il titolo della rassegna Cinemente a cura della S.P.I. e del Centro Sperimentale che Arianna Di Cori ci segnala. Come ci insegna Pierre Fédida il focus è rivolto “all’oblio, la cancellazione delle tracce, lo sradicamento soggettivo, la scomparsa”. Intorno a Umano e Disumano l’incontro fra  Autori, Psicoanalisti e Pubblico. Buona visione e Buoni sogni, se così si può dire.. (Maria Naccari Carlizzi)

 

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mercoledì 27 marzo 2019

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Palazzo delle Esposizioni

Indifferenti, apatici, disumani dieci grandi film finiscono sul lettino dello psicoanalista

 

ARIANNA DI CORI 

Da domani al 7 aprile l’ottava edizione della rassegna Cinemente a cura della Spi e del Centro sperimentale Dopo la proiezione, la discussione con terapeuti, registi e attori

Una vera “agorà” delle menti da domani al 7 aprile al Palazzo delle Esposizioni per l’ottava edizione del festival di psicoanalisi e cinema “Cinemente”. Dal titolo Umano/Disumano la rassegna — organizzata dalla Società psicoanalitica italiana e Centro Sperimentale di Cinematografia — quest’anno ruota attorno alla “disumanizzazione”, ovvero il vuoto morale diffuso nella società. Non solo l’occasione per vedere o rivedere 10 film di epoche diverse: il successo della rassegna sta negli incontri tra autori, psicoanalisti e pubblico a fine proiezione e quella sorta di “strizzata di cervello” collettiva che ne scaturisce. Si parte giovedì alle 20 col film del 1924 “L’inhumaine” di Marcel L’Herbier, insieme allo psicoanalista Lucio Russo e la coordinatrice del Portale cinema muto italiano Maria Assunta Pimpinelli. Venerdì è il tema dell’autodistruzione al centro de “La vita oscena” di Renato De Maria, insieme all’attrice Isabella Ferrari, la psichiatra Gabriella Giustino, e il produttore Gianluca De Marchi. Il 30 marzo ecco “Sette opere di misericordia”, la storia di una clandestina moldava e un anziano solitario di Gianluca e Massimiliano De Serio, cui si aggiungerà la psicoanalista Anna Ferruta. “Sole Cuore Amore”, la denuncia di Daniele Vicari alla precarietà, è protagonista della giornata di domenica 31 (ore 18).

A seguire il regista e lo psichiatra Giuseppe Riefolo. Si salta al 3 aprile, quando, insieme all’analista dei “processi melanconici” Manuela Fraire, Pupi Avati presenterà “La cena per farli conoscere”, con un ingombrante Abatantuono, attore deluso. Il 4 aprile con “Che vuoi che sia” Edoardo Leo ed Enzo Maria Izzo ragionano sul ruolo tirannico dei social; il 5 aprile con “Io sono tempesta” di Daniele Lucchetti e Domenico Chianese lo fanno sul potere della corruzione. Doppio appuntamento sabato 6 aprile: alle 17 “Lo zio di Brooklyn”, la visione della Palermo allucinata di Ciprì e Maresco, cui si unirà Fabrizio Rocchetto. La sera, alle 20 il capolavoro scandaloso per eccellenza: “Ultimo tango a Parigi” del compianto maestro Bertolucci, poi una chiacchierata con l’analista Loredana Micati e la sceneggiatrice Barbara Alberti, tra le autrici che più si battono contro un’immagine di donna perdente. Chiude la rassegna, il 7 aprile alle 18, il Premio Spi — Cinemente, consegnato dallo psichiatra Paolo Boccara a Dario Alibertini per il film “Manuel”.

Introduce e coordina gli incontri Fabio Castriota.

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