Cultura e Società

La morte di Marco a 6 anni in minimoto, LA GAZZETTA DELLO SPORT, 20 luglio 2016

22/07/16

Adulti e bambini, istruzione per l’uso

INTRODUZIONE: Roberto Goisis mette a disposizione la propria esperienza, come psicoanalista della Società Psicoanalitica Italiana e come esperto di questioni dell’adolescenza, per analizzare la morte di Marco a 6 anni in minimoto. Esamina la questione dal punto di vista dei genitori, dei bambini e anche di chi commenta, a volte in maniera superficiale, sui social. (Silvia Vessella)

 LA GAZZETTA DELLO SPORT – 20/7/2016 – OPINIONI

Pietro Roberto Goisis – psichiatra e psicoanalista SPI

Mestiere difficile quello del genitore.

Vorremmo sempre fare contenti i nostri figli, vederli felici, farli divertire. Abbiamo a disposizione risorse infinite per soddisfare questo bisogno (di chi, in realtà?). E’ difficile resistere a questa tentazione e lusinga. Non vogliamo farli soffrire e faticare. Qualche volta, però, ci dimentichiamo che per diventare grandi e fare le cose dei grandi c’è tanto tempo ancora. C’è un tempo per seminare e uno più lungo per raccogliere. C’è un tempo anche per sognare. Mestiere difficile, anche quello di essere bambini.

Loro hanno una voglia pazzesca di fare e conoscere cose nuove, vogliono emulare i genitori (maschi con papà e femmine con mamme). Sono un po’ eccitati dalle enormi potenzialità che la vita moderna offre. Forse non riescono neppure a fermarsi un attimo e pensare, almeno pensare: “…voglio giocare con le biglie sulla spiaggia”. Fa tenerezza e un po’ di sgomento la foto del piccolo Marco, bardato come un eroe dei nostri tempi (tuta, guanti, stivali, casco enorme), come se fosse a una sfilata di Carnevale. Mestiere difficile anche quello di chi commenta questi eventi.

Come evitare di emettere giudizi superficiali senza conoscere i reali protagonisti? Ci si aspetta da noi pareri e indicazioni, un aiuto per comprendere. Siamo tutti coinvolti e partecipi. La morte di un bambino è una cosa contro natura. E’ vero che esiste anche il fato e l’imprescindibile. Forse possiamo dargli una mano per limitarne gli effetti più devastanti. A mio parere una linea di demarcazione esiste. L’adulto deve capire la differenza tra il proprio divertimento e il piacere del bambino, ricordando che ci sono ruoli differenti e che quello adulto comporta sempre il concetto di assunzione di responsabilità. Mestiere molto facile, invece, quello di chi scrive su Facebook. Sparare sentenze, emettere giudizi, sentenziare su cosa è giusto e cosa sia sbagliato, senza tener conto della complessità del genere umano e delle scelte individuali che ognuno compie giorno per giorno. Ma questa, come direbbe Federico Buffa, “é tutta un’altra storia”…

Chi ha letto questo articolo ha anche letto…

Bisogni Educativi Speciali (Bes) e Disturbi Specifici dell'Apprendimento (Dsa). La Voce della Scuola, 5/4/2024 Intervista ad A. Lucattini

Leggi tutto

“I test psicoattitudinali: la selezione impersonale dei magistrati” di S. Thanopulos. Questione Giustizia, 3/4/2024

Leggi tutto