
Parole chiave: Servadio, biografia, pionieri, psicoanalisi
Nel gennaio di quest’anno è ricorso il trentennale della morte di Emilio Servadio (14 agosto 1904 – 18 gennaio 1995), uno dei pionieri della psicoanalisi italiana. Poliedrica figura di intellettuale del Novecento, coltivò interessi in molteplici campi della scienza e della cultura, come testimoniato dalla sua sterminata produzione saggistica e letteraria. Fu un pensatore originale, in stretto contatto con studiosi e artisti dei vari angoli del mondo, dotato del raro talento di saper far dialogare discipline anche assai differenti tra loro. Ma fu pure uomo d’azione, specialmente in ambito psicoanalitico. Servadio va annoverato tra i membri che rianimarono la Società Psicoanalitica Italiana (S.P.I.) nel 1932, quando essa fu trasferita dalla periferica Teramo nella capitale, grazie alla tenace opera di Edoardo Weiss, della moglie Vanda Shrenger Weiss e di pochi altri. Servadio dette un contributo fondamentale alla neonata Rivista Psicoanalitica Italiana (1932) e alla diffusione e alla difesa la giovane creatura psicoanalitica nella Roma fascista. Ebreo d’origine, riparò in India in seguito alle leggi sulla razza e colà si prodigò ancora in favore della causa psicoanalitica, dando impulso allo sviluppo del movimento freudiano in quel paese. Nel dopoguerra rientrò in Italia e, insieme a pochissimi altri psicoanalisti, ridette vita alla Società Psicoanalitica Italiana, di cui sarebbe divenuto Presidente dal 1963 al 1969. Nella seconda metà dello scorso secolo, fu uno dei membri più autorevoli della SPI e tra i più noti a livello internazionale. Nel 1961 Servadio fondò il Centro Psicoanalitico di Roma (CPdR), che diresse ininterrottamente sino al 1992, l’anno in cui, insieme a un gruppo di colleghi, abbandonò la SPI per costituire l’Associazione Italiana di Psicoanalisi (A.I.Psi.), facente sempre parte dell’International Psychoanalytical Association. Morì a Roma nel 1995.
Intendiamo qui ricordare questo nostro grande maestro, invitando alla lettura del ricco saggio a lui dedicato da Elisabetta Cicciola dell’Università Sapienza di Roma e pubblicato sul portale scientifico Intellettuali in fuga dall’Italia fascista (https://intellettualinfuga.com/it/Servadio/Emilio%20/267), fondato e condotto Patrizia Guarnieri, docente di storia contemporanea all’Università di Firenze. La vita e l’impegno scientifico di Emilio Servadio vengono ricostruiti grazie all’apporto di materiale tratto da fonti archivistiche, tra cui spicca, perché del tutto inedita, la documentazione rintracciata dalla professoressa Patrizia Guarnieri nelle sue ricerche a Oxford ed inerente all’archivio della Society for the Protection of Science and Learning londinese (SPSL).
Emilio Servadio (1904-1995) di Elisabetta Cicciola
https://intellettualinfuga.com/it/Servadio/Emilio%20/267
Rita Corsa,
Trieste, 11 luglio 2025