Cultura e Società

“Sul sentiero lungo l’abisso” a cura di Luca Trabucco. Prefazione di Giuseppe Nucara 

23/04/18

Sul sentiero lungo l’abisso

Letture di Edvard Munch: storia dell’arte e psicoanalisi

 

A cura di Luca Trabucco

 

Scritti di Gianfranco Bruno, Stian Grøgaard, Luca Trabucco

Prefazione di Giuseppe Nucara

 

Editore:  Nicomp Laboratorio Editoriale Firenze


Anno: 2018

 

In questo volume ci si incontra con l’opera di Edvard Munch attraverso un convergere di diverse modalità di lettura: lo storico dell’arte, Gianfranco Bruno, con la sua pluriennale confidenza con l’opera del grande pittore norvegese, ci guida in una lettura storico-estetica di grande spessore; il teorico dell’arte, Stian Grøgaard, docente di Teoria dell’Arte all’Accademia di Belle Arti di Oslo, che utilizza un fondamentale concetto psicoanalitico come supporto all’analisi dell’opera cardine del percorso artistico di Munch: La Bambina Malata; lo psicoanalista, Luca Trabucco, che anche attraverso una comparazione con due altri grandi autori la cui opera si centra sul “ricordare”, Marcel Proust e Eugène Atget, utilizza un modello concettuale psicoanalitico attuale per individuare delle modalità di funzionamento mentale che permetta di avvicinare il percorso umano ed artistico di Munch a quello di chiunque.

In complesso una riflessione sull’arte e sulla vita profonda e sofferta che va a sollevare le questioni sul senso dell’arte e dell’esistere.

L’arte a questi livelli viene a sollecitare tematiche che hanno a che fare con i grandi temi della vita, il vivere e il soffrire la comune condizione umana in tutti i suoi risvolti. In questo senso la distinzione tra salute mentale e patologia viene a perdere essenzialmente di senso, così come la relazione tra genio e follia. Il genio, come il folle, inquieta la coscienza che vorrebbe attestarsi in una condizione di “tranquillità”, allontanando da sé i dilemmi del vivere. Ma proprio una profonda riflessione su questi dilemmi è la condizione perché la mente umana possa crescere e svilupparsi creativamente.

 

Questo bel libro contiene e sviluppa molti altri filoni di ricerca sia sulla complessa vicenda umana e artistica di Munch che, parallelamente, sulle modalità del funzionamento mentale riconducibili o collegabili a tale vicenda. Certamente uno dei pochissimi libri in cui Psicoanalisi e Arte, processi psichici e processi creativi artistici, si intrecciano in maniera feconda illuminandosi e arricchendosi reciprocamente.

Giuseppe Nucara

(Dalla quarta di copertina)

 

Gianfranco Bruno, Laureato in Lettere moderne di Genova, frequenta dapprima l’Accademia Linguistica di Belle Arti di Genova e quindi l’Accademia di Brera a Milano. Dal ’69 al 2001 è direttore dell’Accademia Linguistica di Belle Arti. Curatore e ordinatore di molte mostre tra cui: L’opera grafica di Boccioni; Immagine per la città, Accademia Linguistica e Palazzo Reale, Genova; La ricerca dell’identità a Milano; Munch, a Milano e Roma; Munch. Opere grafiche, a Recanati. Diverse personali come pittore; al 2017 data la pubblicazione del volume Gianfranco Bruno pittore, a cura di Lia Perissinotti, Erga ed.

 

Luca Trabucco, Medico Psichiatra, Membro Ordinario della Società Psicoanalitica Italiana  e dell’International Psychoanalytical Association, vive e lavora a Genova. Specializzato all’Università di Pavia, sotto la guida del prof. D. De Martis. Autore di alcuni volumi e numerosi articoli concernenti psicoanalisi e arte, e di lavori clinici, oltre al volume Nati prematuri, con C. Conforto, edito da F. Angeli. Ha svolto attività didattica nell’ambito della facoltà di Psicologia dell’Università di Genova, e attualmente nell’abito del Master in Criminologia dell’Università di Genova.

 

Stian Grøgaard, ha studiato filosofia e pittura. Professore di Teorie dell’Arte all’Accademia di Belle Arti di Oslo. Laureato in Filosofia con una tesi su: Edvard Munch. Una vita differita. Autore di L’oggetto inquieto – 12 conversazioni sull’arte contemporanea, e di saggi su Robert Smithson, La critica del Giudizio di Kant, Hegel visto da Deridda, e su Kant dopo Duchamp di Thierry de Duve.

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