Dossier

Le “relazioni d’amore” nel cinema e nella realtà

2/03/13

Pietro Roberto Goisis

Primo Amore è uno straziante e sconvolgente film, diretto da Matteo Garrone, il suo primo grande successo di pubblico e critica, dopo le già ottime segnalazioni critiche ricevute per l’Imbalsamatore. Dopo il film il regista avrà bisogno di ben quattro anni, fino al 2008, per girare l’opera successiva, Gomorra. Il film è tratto o ispirato alla vicenda di Marco Mariolini, autore del libro “Il cacciatore di anoressiche”, assurto agli onori della cronaca e della magistratura per un fatto reale. L’uomo, il cosiddetto “collezionista di anoressiche”, sta attualmente scontando una condanna a 30 anni di carcere per l’omicidio di Monica Calò, sua compagna, che aveva deciso di ribellarsi alla sua crudele perversione. Una perversione rara la sua, che riguarda appunto le anoressiche, un’ossessione vera e propria per il corpo femminile ossuto, scheletrico, un desiderio così forte da spingere Mariolini a uccidere.

La patologia e l’omicidio in sé sono sconvolgenti, ma lo diventano in misura ancora maggiore se pensiamo al fatto che lo stesso Mariolini aveva confessato la sua malattia (vent’anni di aggressioni e sopraffazioni a donne, tutte anoressiche o indotte all’anoressia) e aveva in qualche modo annunciato l’epilogo della storia nel suo libro, pubblicato nel 1997, giusto un anno prima di uccidere Monica il 14 luglio 1998. Vi proponiamo le letture e le riflessioni a sfondo psicoanalitico che hanno scritto in modo raffinato, acuto e sensibile i colleghi Franco De Masi, Vittoria Costantini e Paola Golinelli.

Abbiamo anche deciso di mostrare il viso (noterete l’inquietante look…) e ascoltare la voce del protagonista, intervistato per RAI 3 da Franca Leosini. Sentiremo la testimonianza di Mariolini, la sua visione della storia, ma conosceremo anche qualcosa dal punto di vista delle donne che ha incontrato. Attraverso le sue parole entreremo in contatto con un documento raccapricciante, una storia di perversione e di sottomissione, di violenza e crudeltà. Purtroppo non così rara, come sappiamo.

Un monito per gli uomini, un avviso per le donne